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A che servono questi quattrini?

Regia di Esodo Pratelli vedi scheda film

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La recensione su A che servono questi quattrini?

di Furetto60
8 stelle

Commedia dal taglio teatrale,divertente e istruttiva.

Il marchese Eduardo Parascandolo, dopo aver dissipato tutte le sue sostanze, trascorre il suo tempo dispensando consigli e insegnamenti ai suoi seguaci, ai quali illustra la sua dottrina sull'inutilità del lavoro e del denaro,filosofeggiando "allegramente" chiamando in causa,Socrate, Platone e Diogene,per sostenere la tesi che gli uomini positivi, non dovrebbero lavorare, ma dedicarsi alla contemplazione e al riposo.

Tra i suoi fedeli discepoli, c'è Vincenzino Esposito, un ingenuo e indigente falegname, che vive assieme alla zia Carmela ed è innamorato di Rachelina,sorella di Ferdinando De Rosa,contrario al fidanzamento tra i due.Parascandalo persuade il giovane Vincenzino ad abbandonare il suo lavoro, e con la complicità di Michele, suo fedele servitore, allestisce una geniale messinscena,facendo credere a tutti che Vincenzino abbia ereditato una grande somma di denaro,in virtù di questa finzione, il giovane perviene ad una reale agiatezza e al sospirato amore.Nel frattempo, il marchese pur essendo rientrato in possesso dei propri beni, li rifiuta e sceglie di vivere all'interno di una soffitta.

L'opera è liberamente ispirata ad un soggetto teatrale di Armando Curcio,ed è un lavoro straordinario,con un cast di attori strepitoso.La matrice teatrale è evidente,tuttavia anche questa versione cinematografica è più che godibile. La storia narrata è deliziosa e istruttiva.Tanti spunti di riflessione:la percezione della ricchezza è soggettiva ed è sempre relativa, la gente crede più all'apparenza,che alla sostanza, il denaro di per sé non ha valore e conta meno della saggezza, di cui veramente non si può fare a meno.Il racconto della parabola cinese oltre ad essere un'esilarante gag comica, è soprattutto una lezione di vita, la più grande tragedia può rivelarsi un vantaggio e la più grande delle gioie,si può tradurre in un disastro, dunque mai abbattersi o esaltarsi,ma mantenere la barra dritta,restare sereni e cercare sempre di trovare il buono in tutto quello che ti può capitare. Ho visto anche  la versione teatrale con i fratelli Giuffrè, molto divertente

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