Regia di Osvaldo Civirani vedi scheda film
Il bandito Ray è morto, ma i 200mila dollari di bottino della sua ultima rapina sono scomparsi. Li ha il suo socio Glenn, che ha addosso gli occhi del Colonnello e del Portoghese, che non se la sono bevuta. Tra doppi giochi e sparatorie, il terzetto comincia una battaglia senza esclusione di colpi, alla quale prende parte anche Liz, amante sia del Colonnello che del Portoghese.
Non è lo spaghetti western più noto e forse non è neppure tra i primi cento; ha ricevuto stroncature di ogni tipo, quasi tutte molto severe; eppure T'ammazzo... raccomandati a Dio è una pellicola non priva di fascino, nel complesso dei suoi limiti. Limiti di budget indubbi, limiti artistici derivanti dalla mano grossolana di Osvaldo Civirani dietro la macchina da presa, limiti se si vuole anche nella costruzione un po' superficiale della trama, nella sceneggiatura che Civirani firma con Tito Carpi e Luciano Gregoretti: ma il trio sembra lavorare al copione con spensieratezza, inserendo qua e là momenti leggeri e ironici che risollevano la storia nei suoi punti più banali e prevedibil. Oltre a ciò, si consideri che il cast sfodera nomi di culto del livello di George Hilton, John Ireland e Gordon Mitchell, oltre a Piero Vida, Franco Ressel e Mimmo Palmara/Dick Palmer e a una Sandra Milo assolutamente in parte, che offre uno dei rari ruoli memorabili da co-protagonista femminile all'interno del pur vasto filone del western all'italiana. Tra pregi e difetti (sorprendenti i primi, già meno i secondi), insomma, cento minuti 'potabili' di intrattenimento senza tante implicazioni, con finale riuscito. 4/10.
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