Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un ragazzotto di provincia arriva a Venezia dagli zii per frequentare una scuola di pittura e si ritrova in mezzo a un mistero: al piano di sopra c’è una stanza chiusa da cui provengono rumori. Thriller gotico, un genere poco nelle corde di Risi: fa il paio con il successivo Fantasma d’amore. Come da manuale, Venezia è decadente, il palazzo marcio e fatiscente, il clima oppressivo: a tutto ciò si contrappone l’allegra vitalità della modella di nudo frequentata dal ragazzo nelle poche scene all’aria aperta e sparita senza avergli potuto lasciare il numero di telefono. Il presunto segreto viene svelato troppo presto per non far intuire che sotto ci sia qualcos’altro, cosicché l’impatto del colpo di scena finale risulta attutito: prima viene lasciata intravedere una situazione pirandelliana (due verità che si escludono reciprocamente), poi si scopre che tutto sommato si tratta solo di un gioco erotico particolarmente spinto. Solita bella prova di Gassman in un personaggio sinistramente solenne che diventa via via più cialtrone.
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