Regia di Dino Risi vedi scheda film
Tratto da un romanzo di Giovanni Arpino, non mi è sembrata una delle migliori prove di Dino Risi, regista che preferisco di gran lunga quando si cimenta con la grande e classica commedia all’italiana. Il film è cupo e grave per la vicenda che narra e per la fotografia a tinte fosche utilizzata negli interni. La magione teatro del dramma è lussuosa, spaziosa, ma nel contempo scura e oppressiva. Si respira un’aria pesante dall’inizio alla fine. Non si tratta neppure di un vero e proprio thriller perchè, stando un po’ attenti nel seguire la trama, se ne indovina ben presto l’esito. Gli aspetti positivi tuttavia non mancano, a partire dall’ottima composizione offerta da Vittorio Gassman. Anche Catherine Deneuve ne esce a testa alta, mentre il giovane Danilo Mattei, a dispetto del suo ruolo centrale, soccombe accanto ai due divi cui è confrontato. Nelle purtroppo poche scene girate in esterno, la città di Venezia brilla in tutto il suo splendore, facendo da contrappunto alla generale atmosfera tetra del film.
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