Regia di Dino Risi vedi scheda film
Un film spento, come la Venezia decadente che vi è ritratta. I raffinati elementi artistici, musicali e letterari, e i vari spunti gialli non riescono ad infrangere la scorza di una narrazione piatta e convenzionale, né a sollevare ironia o inquietudine, né a creare quei chiaroscuri che l'argomento trattato richiederebbe. La pellicola appare invece immersa in una luce scialba ed uniforme, che produce solo un effetto freddo e deprimente. L'aura retorica e barocca che circonda Fabio Stolz, il personaggio interpretato da Gassman, non fa che appesantire ulteriormente il film. Dino Risi tenta una breve incursione nel genere horror all'italiana, ma il risultato è poco entusiasmante.
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