Il diciannovenne Tino, aspirante pittore, si trova a Venezia ospite dello zio Fabio, ingegnere dell'azienda del gas, fiero della propria origine asburgica e di sua moglie Elisa. Da un soffita dell'antico palazzo una sera Tino sente provenire strani ed inspiegabili rumori. La verità gliela rivela l'anziana domestica che da anni vive in quella casa. In soffitta è confinato il fratello di Fabio impazzito per avere provocato la morte della nipotina Beba, figlia di primo letto di Elisa. Ma nessuno sa dove si trovi la tomba della bambina.
Note
Dino Risi porta sullo schermo l'omonimo romanzo di Giovanni Arpino.
Film gotico ed amaro sulla decadenza inarrestabile di un'umanità dall'apparenza falsamente rispettabile, sulla perversione e la follia, sul male di vivere, sull'angoscia e l'inquietudine esistenziale che possono spalancare l'abisso della pazzia. Deneuve recita in sottrazione la parte di una donna fragile e sottomessa, Gassman istrionico più che mai
Gassman è fantastico, ma Risi esagera un po' aggiungendo, rispetto al romanzo, la parte relativa alla figlia, indebolendone la struttura (e la credibilità). spostato come ambientazione da Torino a Venezia, è lugubre il giusto, minacciando l'horror senza mai realmente sconfinare.
Bel film, storia e crisi di un'identità, alla dottor Jekill - mr.Hyde, crisi dell'identità di una città - Venezia - sullo sfondo, bei monologhi e risvolti pirandellliani.
Nella trama somiglia a BALLATA MACABRA (uno dei miei horror preferiti), ma qui l'accento è posto, piuttosto, sull'atmosfera decadente e malsana che pervade la casa usheriana dei protagonisti. Gassman e la Deneuve sono molto aderenti alla parte.
Il film e' a meta' strada tra cinema di genere(Danilo Mattei,il mistero della soffitta)e cinema d'autore(Gassma e il discorso sulla follia,la Deneuve.Un gioiellino che andrebbe riscoperto da tutti.
Una Venezia decadente e ombrosa, un antico palazzo fatiscente e un interno familiare oppresso da segreti malcelati. Dino Risi abbandona la ben conosciuta strada della commedia all'italiana, di cui è stato uno degli alfieri, per avventurarsi una volta tanto nel sentiero del thriller psicologico. E lo fa con grande perizia: il risultato di questa sua incursione è una pellicola… leggi tutto
Tratto da un romanzo di Giovanni Arpino, non mi è sembrata una delle migliori prove di Dino Risi, regista che preferisco di gran lunga quando si cimenta con la grande e classica commedia all’italiana. Il film è cupo e grave per la vicenda che narra e per la fotografia a tinte fosche utilizzata negli interni. La magione teatro del dramma è lussuosa, spaziosa, ma nel contempo scura e… leggi tutto
Si parla spesso di film morbosi. Sono opere divisive e controverse, che si amano o si detestano, disturbanti e con un magnetismo irresistibile. Passioni violente, pensieri pericolosi, attrazioni fatali, ossessioni…
Un film molto caratteristico, improntato sulla visionaria indagine di Dino Risi legata al fascino dell’estetica fatiscente e alla seduzione dei ricordi dissolti, in un esperimento narrativo che tenta in ogni modo di ricongiungere il gotico col melodramma. Verboso e didattico, si intrufola tra le colonne della psiche creando situazioni morbose e crepuscolari. Eburnea e meravigliosamente…
Dino Risi si sgancia dalla commedia all'italiana e percorre la strada del mistery con venature horror adattando il bel romanzo omonimo di Giovanni Arpino cambiando alcuni particolari anche evidenti della trama oltre all'ambientazione torinese, sceglie infatti una più atmosferica Venezia che è ormai un palcoscenico rodato per il genere thriller,…
Dalla seconda metà degli anni '70 Dino Risi ha proposto delle chiavi di lettura più dark: già con Profumo di donna, intraprende un'analisi drammatica ed intima circa le debolezze di un personaggio, solo superficialmente feroce, con La stanza del vescovo mitiga molto bene uno sviluppo quasi da giallo con qualche (abbondante) concessione alla commedia sexy, per cui non lesina…
"Ma cosa vuoi ucciderti, che sei morta ormai da anni e non te ne accorgi, e io sono un moribondo che ti sta vicino e imputridisce!"
Il giovane Tino Zanetti, incerto sul futuro a cui dedicarsi, decidere di accettare l'invito dei facoltosi zii Fabio ed Elisa, raggiungendoli a Venezia della loro sontuosa, ma anche parzialmente in rovina, casa nobiliare sui canali della città lagunare,…
VOTO: 8,5 su 10
Il diciannovenne Tino (Danilo Mattei) si trasferisce dalla provincia veneta a Venezia per studiare l'arte della pittura. Viene ospitato presso gli zii, che vivono in un grande palazzo nobiliare, assistiti da un'anziana domestica. Lo zio Fabio (Vittorio Gassman) ingegnere presso la società del gas, è un uomo severo e di grande…
Il documentario di Wilma Labate " Raccontare Venezia" è stato presentato alla 74ma Mostra del cinema. Racconta la città dei doge attraverso il filtro deformante del cinema che l'ha ritratta nelle sue…
(doveroso avviso ai naviganti: questa play è il clone di un'altra postata ieri e ingoiata dalle fiamme di non so quale Inferno. Non è escluso che quella prima o poi riappaia come Leviathan, o che sparisca…
"When you seal my fate, sorrow turns to hate If I can see a light shining Is this borrowed time maybe a final time That I can see a light shining?"
(I see your face from Draconian Times, Paradise…
Un ragazzotto di provincia arriva a Venezia dagli zii per frequentare una scuola di pittura e si ritrova in mezzo a un mistero: al piano di sopra c’è una stanza chiusa da cui provengono rumori. Thriller gotico, un genere poco nelle corde di Risi: fa il paio con il successivo Fantasma d’amore. Come da manuale, Venezia è decadente, il palazzo marcio e fatiscente, il clima…
venezia è una signora con l'alito maleodorante. tino vi si reca per seguire un corso di pittura e così diviene ospite dello zio fabio che vive insieme alla moglie in un antico palazzo abitato solo per metà e per il resto da sistemare, quando ci saranno i soldi, se ci saranno. questo quello che gli dice la zia elisa nella visita alla casa che gli fa fare appena arrivato. ma tutto il film è…
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook, ma c'è un nick con lo stesso indirizzo email: abbiamo mandato un memo con i dati per fare login. Puoi collegare il tuo nick FilmTv.it col profilo Facebook dalla tua home page personale.
Non ci sono nick associati al tuo profilo Facebook? Vuoi registrarti ora? Ci vorranno pochi istanti. Ok
Commenti (8) vedi tutti
Film gotico ed amaro sulla decadenza inarrestabile di un'umanità dall'apparenza falsamente rispettabile, sulla perversione e la follia, sul male di vivere, sull'angoscia e l'inquietudine esistenziale che possono spalancare l'abisso della pazzia. Deneuve recita in sottrazione la parte di una donna fragile e sottomessa, Gassman istrionico più che mai
leggi la recensione completa di port crosGassman è fantastico, ma Risi esagera un po' aggiungendo, rispetto al romanzo, la parte relativa alla figlia, indebolendone la struttura (e la credibilità). spostato come ambientazione da Torino a Venezia, è lugubre il giusto, minacciando l'horror senza mai realmente sconfinare.
commento di giovenostaUn thriller drammatico di ottima fattura, interpretato da uno straordinario Gassman e diretto con mano sicura da Risi.
leggi la recensione completa di Carlo CerutiBel film, storia e crisi di un'identità, alla dottor Jekill - mr.Hyde, crisi dell'identità di una città - Venezia - sullo sfondo, bei monologhi e risvolti pirandellliani.
commento di tonypolsterNella trama somiglia a BALLATA MACABRA (uno dei miei horror preferiti), ma qui l'accento è posto, piuttosto, sull'atmosfera decadente e malsana che pervade la casa usheriana dei protagonisti. Gassman e la Deneuve sono molto aderenti alla parte.
commento di sasso67VERAMENTE UN BEL FILM OTTIMO GASSMAN
commento di antonio de curtisPer me è un capolavoro, grande Gassman.
commento di lonestarIl film e' a meta' strada tra cinema di genere(Danilo Mattei,il mistero della soffitta)e cinema d'autore(Gassma e il discorso sulla follia,la Deneuve.Un gioiellino che andrebbe riscoperto da tutti.
commento di Il Fede