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Celts

Regia di Milica Tomovic vedi scheda film

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alan smithee

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La recensione su Celts

di alan smithee
7 stelle

locandina

Celts (2021): locandina

TRIESTE FILM FESTIVAL 2022 - MENZIONE SPECIALE

"-Spero solo che non sia un maschio.

-Eheh...con tutti quegli estrogeni, non c'è pericolo. E che sia bella come Ness.

-Peccato che non siano gli ormoni a determinare il sesso del nascituro, ma i cromosomi."

Una coppia sposata e con figli si appresta a ricevere ospiti per festeggiare il compleanno della figlia bambina.

La passione tra i due coniugi è ormai tramontata da quando lui accusa scarsa eccitazione, acuita dal fatto che la moglie continua ad accorciarsi i capelli, fino a sembrargli un uomo.

Mentre i bambini giocano con l'entusiasmo della loro giovane età che crea barricate invalicabili, gli adulti si rivelato tutti insoddisfatti, confusi od inquieti.

Dubravka Kovjanic

Celts (2021): Dubravka Kovjanic

Milica Grujicic, Jovana Gavrilovic, Nada Sargin

Celts (2021): Milica Grujicic, Jovana Gavrilovic, Nada Sargin

Ma è la vita di tutti i giorni, più che il drammatico contesto politico-bellico del complicato periodo preso in esame, che finisce per frustrare ed inibire quegli stolti personaggi mai veramente cresciuti e maturati.

Ambientato nel 1993 in un difficile e drammatico periodo di iperinflazione che ha impoverito la massa dei ceti meno agiati, riducendoli talvolta quasi alla fame, e di flagello dovuto alle guerre nell'ex Jugoslavia, così come in Bosnia e Croazia, il film della regista serba Milica Tomovic, sa prendersi i suoi toni grotteschi misti ad una spontanea comicità insita nella quotidianità dei gesti e delle situazioni spesso grottesche che vedono coinvolti i vari personaggi.

Milica Tomovic

Celts (2021): Milica Tomovic

scena

Celts (2021): scena

La regista, anche autrice dello script, si barrica dietro intrecci amorosi proibiti o scandalosi per dimostrarci come l'adulto necessiti di valvole di sfogo che gli consentano di sopravvivere indenni ad un timore esistenziale minato da congiunture economiche e geopolitiche destinare a scoppiare in qualcosa di cruento. Presente nella sezione Panorama della Berlinale 71, Kelti inizia con una masturbazione femminile attraverso l'azione di un dito prima, accompagnato da molti degli altri poco dopo, che si intrufola nel buco inguinale di un vecchio pigiama indossato dalla madre di famiglia.

La ricerca di un piacere effimero ma anche esauriente, quando non si può ottenere nulla di meglio, laddove quello dell'unione matrimoniale si è trasformato in un lontano e sempre più vago ricordo di passate, sempre più sfocate un po' meccaniche intimità.

locandina

Celts (2021): locandina

 

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