Regia di Ramon Zürcher, Silvan Zürcher vedi scheda film
CINEMA OLTRECONFINE
Lisa si appresta a lasciare l'appartamento in cui ha vissuto per alcuni anni con l'amica di studi Mara, per andare finalmente a vivere da sola in un nuovo appartamento.
La separazione delle amiche crea in entrambe una situazione di disagio, che tuttavia nessuna delle due non riesce ad esprimere all'altra come vorrebbe a causa della presenza di un parterre di manovalanza che si sussegue ed alterna tra operazioni di trasloco, tra una madre ancora avvenente che fa la civettuola con il responsabile dei lavori.
Tra il non detto e l'imbarazzo che coglie le due giovani, in quella casa un grosso bonario ragno finisce pure esso per subire gli sconvolgimenti che regnano sovrani da quelle parti, dovendo, parimenti agli altri esseri viventi presenti, impegnarsi a ricostruire la propria geometrica tela, pure lei vittima dei movimenti e del trambusto tra quelle quattro mura.
Sono state amiche, o magari anche amanti e la separazione significa di più che un semplice allontanamento?
I fratelli registi svizzeri Ramon e Silvan Zurcher, poco più che esordienti ma già in grado di risultare assai interessanti nella ricerca introspettiva tutta incognite che regna lungo il corso della vicenda, ci forniscono nulla più che spunti per lasciarci liberi di interpretare i vari tasselli che, tra le due coinquiline, la confusione e la perdita della necessaria intimità impediscono di sviscerare in modo chiaro, netto ed esemplare, permettendoci di osservare e di supporre ognuno secondo la propria sensibilità.
Ne scaturisce un'opera piccola ma interessante e pregna di sentimenti inespressi che rendono palpabile il senso di impellenza che da quell'allontanamento si viene a creare.
Il film è stato presentato ufficialmente ad inizi 2021 ad una edizione della Berlinale insolitamente on line, che la pandemia da Covid ha reso obbligatorio e necessario organizzare in tale modo.
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