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Forest - I See You Everywhere

Regia di Benedek Fliegauf vedi scheda film

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La recensione su Forest - I See You Everywhere

di alan smithee
8 stelle

locandina

Forest - I See You Everywhere (2021): locandina

TRIESTE FILM FESTIVAL 2022 - FUORI DAGLI SCHE(R)MI

 Il film del regista ungherese Benedek Fliegauf parla di scontri verbali, anche accesi, con cui due o più  individui si confrontano, ognuno portando avanti il proprio modo di pensare, quasi sempre opposto a quello del suo partner.

Questa disputa tuttavia, non ha mai nulla a che fare con tematiche come la depressione o, più semplicemente, la tristezza.

Al contrario, i protagonisti delle sette storie brevi che compongono il film, cercano di affrontare le situazioni nocive, impegnative da gestire, e che minacciano le loro vite, con deliberata convinzione, puntiglio ed un filo di orgoglio.

Davanti alle rispettive vite che cadono a pezzi, costoro acquistano la consapevolezza di capire chi sono veramente, riuscendo a venir a capo del percorso maestro all'interno di un labirinto inestricabile in cui spesso si cela l'anima umana, quando questa appare devastata o compromessa da rimorsi o sensi di colpa che non spariscono.

Juli Jakab

Forest - I See You Everywhere (2021): Juli Jakab

scena

Forest - I See You Everywhere (2021): scena

scena

Forest - I See You Everywhere (2021): scena

-Nel primo racconto, padre e figlia si confrontano sul senso di colpa e responsabilità che una omissione di uno dei due, o forse di entrambi, ha comportato per la moglie e madre di costoro, morta in un incidente d'auto. E le colpe si rinfacciano tra i due uno come dinanzi ad una sfida a chi riesce a sopraffare l'avversario.

-Nel secondo, un fotografo chiede alla sua donna di prestargli la fotocamera, dato che la sua l'ha prestata ad una collega. Ne seguirà una sostenuta e per nulla immotivata crisi di gelosia, dalla quale usciranno perdenti entrambi.

-Una coppia alla deriva è al centro del terzo episodio: lui 53 anni, lei 32. Una disgrazia familiare irreparabile, e la sopravvenuta sterilità della giovane compagna, inducono l'uomo a trovare soluzioni palliative molto stravaganti ad un dolore che non ha rimedio.

-Un uomo anziano, alla vigilia dell'operazione salvavita a cui deve essere sottoposto e che prevede possibilità di successo assai contenute, convoca il figlio ormai adulto e gli affida la sua giovane compagna. Tra questi ultimi due esiste già una attrazione evidente e una passione in parte già segretamente consumata, ma tuttavia quel gesto di concessione da parte del malato non aiuta a sciogliere i sensi di colpa che affliggono entrambi.

-Il quinto episodio è incentrato nel tentativo di una giovane determinata madre un po' bigotta, di impedire all'irruento figlio adolescente di trascorrere il weekend con due suoi amici assieme ai quali ha costruito storie di eroi mutanti che offendono i principi religiosi che invano la madre ha cercato di inculcare nell'educazione del figlio. Ne seguirà un serrato confronto tra i due.

-Il fidanzato di una giovane morta di tumore al seno, convoca un consulente che conosceva la giovane per fare causa allo spregiudicato guaritore che ha indotto la donna, assieme ad altri 13 pazienti, a rifiutare le cure ufficiali per usufruire dei suoi biechi metodi alternativi. Nonostante le non poche perplessità, l'uomo si convincerà a intentare la sua causa.

-L'ultima storia, la settima, che inizia con l'immagine che apre il film, una giovane nipote giunge a casa dell'anziano nonno morente. Lo sveglia dal suo torpore quasi definitivo e gli spalanca le finestre per illuminare il vecchio dell'ultimo bagliore di vita, che sembra impadronirsi di quella vecchia anima per donargli una nuova forma, oltre che una nuova sostanza di pura energia.

Felicián Keresztes

Forest - I See You Everywhere (2021): Felicián Keresztes

István Lénárt

Forest - I See You Everywhere (2021): István Lénárt

scena

Forest - I See You Everywhere (2021): scena

 

Concepito sin dal titolo come una ideale prosecuzione del film d'esordio di Fliegauf - Foresta, appunto - questo film si addentra nuovamente nel fitto di una boscaglia cerebrale che è quella entro cui si disputano le contese su responsabilità e sensi di colpa generati da atti od omissioni che, in seguito, hanno portato le singole storie a scontrarsi col dramma. Lo stile del regista ungherese, che predilige primi piani insistiti sui volti corrucciato dei suoi protagonisti, ricorda i crucci da contrappasso presenti nel cinema eccelso di Kieslowski, in cui ogni individuo finisce prima o poi per pagare il proprio debito di coscienza con una pena precisa e del tutto pertinente al contesto.

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