Regia di Cèline Sciamma vedi scheda film
Due meravigliose bambine in una meravigliosa storia di Céline Sciamma.
Nelly (Joséphine Sanz) è una bella bimba di dieci anni, che ha rasserenato, con la sua presenza affettuosa, l’estremo soggiorno della nonna in una casa di riposo.
Ora che la nonna l’ha lasciata, la vediamo aggirarsi nei corridoi ed entrare nelle stanze: prima di abbandonare l’istituto che l’ospitava vorrebbe salutare le anziane signore alle quali aveva fatto talvolta compagnia, cercando pazientemente di colmare i vuoti di memoria che rendevano loro impossibile la soluzione dei cruciverba.
Nella stanza vuota, intanto, i suoi genitori stanno liberando i mobili che avevano custodito i ricordi della nonna che se n’era andata, e che in parte la riguardavano, poiché riguardavano la sua mamma, (interpretata da Nina Meurisse), che ora è molto triste e che si appresta a sgomberare anche l'antica casa nella quale era cresciuta.
Nelly non dubita di essere stata sempre presente in lei, nei suoi pensieri e nei suoi progetti, ciò che l’avrebbe resa per sempre indispensabile: il loro legame che non si era spezzato neppure nei periodi di lontananza, ora, infatti, si stava arricchendo delle ritrovate immagini dell’infanzia di lei, che si inveravano, ai suoi occhi, con la straordinaria verosimiglianza dei sogni infantili.
Marion (Gabrielle Sanz) era la sua mamma da piccola e le rassomigliava perfettamente, non solo perché erano simili come due gocce d’acqua, ma perché pensavano, si comportavano – nelle buone azioni come nelle monellerie – come una sola persona. La casa di Marion era oltre il bosco, dove una capanna sull’albero e una piramide nel lago costituivano i luoghi segreti delle fantasie, dei giochi e delle esplorazioni…
Le due sorelline Sanz sono le grandi e intelligenti interpreti di questa storia bellissima, piena di grazia affettuosa e profondamente vera, fatta di poche parole e di molte immagini suggestive.
Sono guidate con tenerezza commossa dalla bravissima Sciamma, grande ed empatica osservatrice del mondo infantile, che richiama – con questo film malinconico – anche alla nostra memoria l’incanto dei giorni lontani dei nostri primi anni; la meraviglia dei verdi paradisi perduti, le fantasie, l’innocenza delle piccole gioie segrete:
Comme vous êtes loin, paradis parfumé,
Où sous un clair azur tout n’est qu’amour et joie,
Où tout ce que l’on aime est digne d’être aimé,
Où dans la volupté pure le coeur se noie !
Comme vous êtes loin, paradis parfumé !
Baudelaire, Les fleurs du mal (Moesta et errabunda – versi 15 -20)
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