Regia di Cèline Sciamma vedi scheda film
16° FESTA DEL CINEMA DI ROMA - ALICE NELLA CITTÀ - PREMIO COME MIGLIOR FILM "Una mamma per amica", si potrebbe dire parafrasando il titolo della celebre serie televisiva dei primi anni duemila.
Un bosco che separa due dimensioni temporali che, allineate grazie ad esso, consentono ad una madre e ad una figlia di incontrarsi da bambine.
Tutto accade quando la adorata nonna della piccola Nelly muore presso la casa di riposo ove risiedeva, ricevendo le visite di figlia e nipote.
Quando i genitori di Nelly accorrono per portare via gli oggetti della defunta dalla sua stanza, e poi si recano nella casa di campagna ove anzitempo l'anziana ha vissuto con sua figlia, ecco che dopo che la madre le racconta della esistenza nel bosco di una capanna che da bambina alla stessa età attuale di Nelly ella costruì con la legna trovata nel bosco, la donna scompare improvvisamente.
Al suo posto, cercando la casetta di legno nel bosco, Nelly scorge una sua coetanea molto simile a lei, che diventerà la sua migliore amica, prima di rendersi conto che altri non è che sua madre da bambina.
Non lasci ingannare un meccanismo narrativo che, a raccontarlo per vie sommarie, fa tornare alla mente la saga di Ritorno al futuro.
La Sciamma resta su un territorio realistico spinto sulle sue più ostinate caratteristiche, ma evita nel contempo una struttura documentaristica, per sviluppare una storia completamente narrativa e cinematografica girata peraltro molto bene, utile come spunto per mettere a confronto due ruoli strettamente ravvicinati e dipendenti, ma visti nel medesimo stadio anagrafico acerbo ed altamente ricettivo dell'infanzia, ovvero quello stadio di vita altamente ricettivo per l'apprendimento e l'elasticità mentale che precede quella pubertà che porta invece spesso agitazione, ansia e confusione, scombussolamento mentale non meno che fisico.
Senza nessun intenzione di sconfinare nel mistero o nel fantastico, restando coi piedi per terra ed evitando toni sensazionalistici, la brava cineasta si concentra piuttosto sullo spirito di osservazione quieto e lungimirante delle due sagge e misurate, deliziose, ma per nulla sdolcinate ragazzine.
Arrivando entrambe a fare un patto che le ritroverà poco dopo più unite e solidali che mai, nuovamente bilanciate su età anagrafiche compatibili per i rispettivi ruoli.
Un bel film intimo, tenero, mai sdolcinato ma assai profondo, che si avvale di due giovanissime interpreti gemelle molto simili nelle fattezze, ma anche piene di sfaccettature utili a farci imparare a riconoscerle.
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