Tre storie intime scritte dallo stesso regista Ryusuke Hamaguchi, ci trasportano in un Giappone contemporaneo in cui il confronto tra due persone cerca di indurci a riflettere su come il caso, l'azzardo, e l'ironia di un destino che pare prendersi gioco delle nostre esistenze, possano giocare assieme ruoli di estremo rilievo nella definizione di momenti di realizzazione e di felicità, che talvolta si dimostrano veri miraggi irraggiungibili.
Ecco allora che tutta una serie di concatenati eventi intimi e di natura affettiva, non certo in grado di condizionare il destino e la storia di una nazione, di un gruppo di persone unite dalla professione o da un sentimento più intimo, rappresentano tuttavia nella centralità di chi le vive, quel fulcro emotivo che finisce per influenzare completamente il bilancio emotivo che regola intere singole esistenze, garantendo il raggiungimento di un equilibrio che possa portare una calma almeno apparente anche alle sensibilità più complesse.
Nella prima storia (Magia) una bella ragazza racconta alla timida amica del suo nuovo amore, e dai dettagli che ottiene dall'amica, quest'ultima intuisce che l'uomo di cui parla l'altra ragazza altri non è che il suo ex fidanzato.
Che fare? Reagire svelando platealmente ma con onestà la situazione, o invece agire come se nulla fosse?
Un chiarimento con l'ex fidanzato non farà che riaccendere antichi ardori ormai dati per completamente domati.
Il secondo racconto, "Porta spalancata", si concentra su un affascinante professore che, dopo aver vinto un prestigioso premio letterario col suo ultimo romanzo, diviene oggetto di losche trame da parte di un suo studente che, umiliato dopo esser stato bocciato da costui, trama vendetta inviando una sua seducente amica per coinvolgerlo in una trappola imbarazzante. La porta aperta servirà per cautelarsi, ma la storia tra i due prenderà una piega ben diversa, ove l'inganno verrà sostituito da una vera e propria passione, frutto tra un mix perfetto di attrazione sessuale e coinvolgimento narrativo.
Infine in "Ancora una volta" una donna ingegnere rimasta temporaneamente senza lavoro a causa di un blackout informatico, si reca a Tokyo per un ritrovo tra compagni di studi. Al rientro dalla festa, la donna si imbatte per caso nei pressi della stazione in una sua coetanea che solo dopo un po' riconosce come la sua più cara amica, e forse non solo amica.
Costei, non invitata alla festa, le confessa di essere sposata e di aver3 due figli in età teen. Nell'invitarla a casa, l'amica ritrovata e la nostra protagonista ripensano al passato, all'attaccamento che le ha sempre contraddistinte, al rammarico per non aver osato nessuna delle due di andare oltre le ritrose apparenze entro cui si sono sempre trincerate per pudore e per mancanza di coraggio.
Il caso regna sovrano, nella vita e in questi tre racconti ove domina il sentimento ed i crucci che esso provoca in chi osa amare e spingersi oltre le convenzioni.
Tra il divertente e l'ironico dei primi due episodi, alla fine forse prevale (ma è una mia considerazione personale) il sentimento di penosa inquietudine che predomina il terzo racconto, che è certamente quello meno accattivante, forse pure irrisolto, ma forse per questo più evocativo della tristezza latente che si prova quando le occasioni della giovinezza si sono perse e resta solo più il tempo per i sospiri e per i rimorsi.
Premiato con il Gran Premio della Giuria a Berlino 2021, Il gioco del destino e della fantasia scivola via sul filo della possibile quotidianità del vivere odierno, tanto da sembrare una risposta giapponese al cinema intimista e splendido del coreano Hong Sang-soo.
Pur non arrivando alla genialità del successivo Drive my car, presentato e premiato a Cannes 2021, anche quest'opera conferma la forma espressiva ormai piena di uno degli autori nipponici più ispirati del cinema giapponese dei nostri giorni.
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