Regia di Ryûsuke Hamaguchi vedi scheda film
FRAMMENTI DI DISCORSI AMOROSI-Cos’hanno in comune le tre bizzarre vicende d’amorosi sensi del sofisticato cineasta giapponese Hamaguki ( classe 1978), già celebrato autore di “Drive my car”? Il fatto che in ognuna delle tre storie la coppia dei protagonisti inscena, senza infrazioni, il rito, il medesimo che sta alla base di tutti gli amori di questo mondo, siano nati dal caso o combinati. Luoghi e oggetti simbolici, soliloqui a due, dialoghi spezzati, silenzi, oblio e ricordo vanno a costituire il complicato intreccio da cui scaturisce, inaspettato o tramato, l’incontro brevissimo o prolungato nel tempo: una ragazza irrompe di notte nell’ufficio dell’ex ragazzo, ora innamorato di una amica di lei, una matura studentessa seduce il professore leggendo una pagina, intrisa d’eros, scritta da lui, e, nell’episodio più bello, una donna, vedendola su una scala mobile, crede di riconoscere una ex compagna di liceo da lei amata e la chiama. La pellicola trasuda cultura cinematografica e letteraria, tanto che potrebbe avere lo stesso titolo dell’erudito testo di Roland Barthes “Frammenti di un discorso amoroso”: la passione, ricordata o vagheggiata, non ha altro veicolo che la parola, un fraseggio capzioso, ascoltato da architetture labirintiche, schiudenti immagini evanescenti, quali la vetrina di un bar, una porta chiusa ed aperta, una scala mobile in salita ed in discesa. Gli amanti non si sfiorano neppure con un dito: si intrecciano nell’amplesso non i corpi ma le menti. Sarebbe troppo semplice del resto se l’amore si concretizzasse solo in un vissuto fatto di comportamenti: l’eros è allora gioco, non obbligatoriamente a due, ma è anche mancanza, vuoto da colmare, un nome da richiamare alla memoria da tempi lontani …
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta