Regia di Ryûsuke Hamaguchi vedi scheda film
Di Ryûsuke Hamaguchi regista e sceneggiatore di questo film, che nel 2021 vinse a Berlino il Gran Premio della giuria, avevo visto in sala (e recensito) il bellissimo Drive My Car, che, presentato a Cannes qualche mese dopo la Berlinale, ne uscì pluripremiato. L’Oscar nel 2022 (Miglior film internazionale) ne riconobbe la qualità.
Ispirato, come Drive My Car, alla poesia dei racconti di Murakami, il film si compone di tre diversi episodi, che hanno in comune i temi evocati dal titolo: il destino e la fantasia, cui aggiungerei il tema del tempo che inesorabilmente scorre e ci rende diversi: ce ne accorgiamo quando ormai è tardi per tentare svolte che indichino altre possibili direzioni al nostro futuro.
Tutti, fin dalla nascita, siamo spinti a vivere grazie all’istinto che ci rende simili e che si estrinseca nell’eros; tutti cerchiamo di nasconderlo cercando legami d’affetto e d’amore che, imbrigliandoci, ci rendono scontenti, quasi infelici e vanamente pieni di rimpianti: se siamo giovani cadremo presto in analoghi errori; se non lo siamo più, la consapevolezza diventerà presto ossessione della morte e volontà velleitaria di resistere.
Sebbene il tema dell’eros sia presente in tutti e tre gli episodi, tuttavia questo film non è esplicitamente erotico: le scene di sesso – appena accennate nell’introduzione al secondo episodio – sono assenti, mentre chiare e molto suggestive sono le parole dei personaggi, e dimostrano l’ispirazione poetica e letteraria del regista-autore, che attinge a Murakami, nonché, com’è stato notato, alla “giapponesità” e, mi pare, alla leggerezza delicata di Ozu, ma anche alla sua vasta conoscenza della cultura cinematografica occidentale, spesso ispirata alla tradizione erotica delle arti figurative, oltre che, ovviamente, alla letteratura.
Il film diventa presto una riflessione ironica sul senso della vita e sul caso che incontrastabile la domina: coincidenze strane, imprevisti sono i modi attraverso i quali il “destino” si prende gioco dei nostri progetti e delle nostre illusioni.
Il regista – lo ha dichiarato lui stesso – è sempre stato attratto dalla casualità degli eventi, che rende impossibile prevedere la bizzarria dell'esistere: le coincidenze allontanano dalla realtà i comportamenti degli uomini e delle donne, che fantasticano perciò sulla propria capacità predittiva
“Raffigurare la coincidenza è un modo che considera la rarità come l’essenza del mondo piuttosto che basata sulla realtà” …
“Per favore, divertitevi a essere sorpresi dall’imprevedibilità del mondo“.
Il film, è. per qualche giorno ancora, in visione gratuita e senza pubblicità su RaiPlay.
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