Regia di Fabrizio Ferraro vedi scheda film
"Lei è incline a sorprendersi, difatti mi dice di sorprendersi molto. Che ci sia un'infinità di mondi... come non stupirsene qui?"
Un viaggio in macchina e poi improvvisamente a piedi fino a Tubinga, unisce un regista di nome Emmer ad una tenace assistente di regia portoghese, che intende aiutare il primo a portare a termine un suo tormentato progetto cinematografico.
Ma capire il mondo, l'intercedere tra vita animale ed umana, ove gli spesso superflui affanni umani convivono a forza con il quieto ed austero, ineluttabile percorso millenario delle foreste, l'intrecciarsi di universi coesistenti ma separati inevitabilmente e perennemente in cerca di comprendersi, crea un devasto interiore nell'animo di chi, come il regista, percepisce questa necessità di comprensione e forzata coesistenza di dimensioni antitetiche.
Due mondi, due dimensioni, costretti a sopportarsi e ad andare avanti senza comprendersi mai pienamente a fondo, o divisi in una lotta alla sopravvivenza che incita alla creazione di tattiche di sopravvivenza ed agguato come nel rapporto vittima-carnefice che esiste tra mosca e ragno.
Il disagio di un uomo che fuma continuamente e si strugge nei suoi deliri apparentemente senza senso, e di una donna concreta e determinata che tenta pazientemente di riportarlo sulla retta via (in senso non solo figurato, bensì anche pratico), si esprimono al meglio all'interno di una foresta che li accoglie nella sua semplicità e solennità che non cambia mai atteggiamento nei confronti di chi la percorre ed attraversa.
Due protagonisti che la narrazione annienta e impiega tempo a definire anche nei semplici tratti fisici che primi piani sfuggenti tardano a definire, forse come diretta conseguenza di questo percorso di ricerca e definizione che solo con il tempo definisce ruoli e personaggi, responsabilità e dinamiche.
Un viaggio verso un progetto narrativo che si trasforma in una ricerca di un senso di vita, di una "simmetria del mondo" in cui Ferraro ci guida alla ricerca di uno "slancio dell'immediato", ovvero di un senso più compiuto verso una agognata armonia tra cose, esseri viventi, ovvero "piccoli animali", vale a dire tra individui pensanti e altri guidati da istinti spesso più lungimiranti, illuminati ed illuminanti. "E intanto l'alto dei cieli riluce, e agli uomini... degli alberi e dei fiori, corona... dove... lontano...dove... lontano di sé risplende... il tempo della vita".
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