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I ragazzi della periferia sud

Regia di Gianni Minello vedi scheda film

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La recensione su I ragazzi della periferia sud

di mm40
3 stelle

Le disastrate e disastrose vite di alcuni ragazzi della periferia romana, tra delinquenza, droga e prostituzione.

Una pellicola del genere non poteva aprirsi se non con una citazione di Pier Paolo Pasolini: “Sono usciti dal ventre delle loro madri a ritrovarsi in marciapiedi o in prati preistorici, e iscritti in una anagrafe che da ogni storia li vuole ignorati...” - e tanto basti a giustificare il resto, l'ora e mezza scarsa di scenette truci, dialoghi veristi all'ennesima potenza e delinquenza un tanto al chilo che seguirà. Amore tossico (Claudio Caligari, 1983) è l'evidente punto di partenza da cui muove i suoi passi I ragazzi della periferia sud, la cui originalità e personalità è perfettamente espressa già dal titolo: quasi innocuo, a conti fatti. E ugualmente innocue poiché prevedibili, senza un adeguato studio psicologico a sorreggerle, sono la violenza e la rabbia dei personaggi della sceneggiatura di Gianni Minello (che è anche il regista dell'opera) e Pier Giovanni Anchisi, con la collaborazione di Mario Di Nardo. Non un film buttato via, capiamoci: solo un tentativo un po' maldestro, diretto in maniera modesta ma non disgraziata, di inserirsi sulla scia di altri titoli che all'epoca avevano riportato in auge il neorealismo più crudo al cinema, vedansi per esempio anche La ragazza di via Millelire di Gianni Serra, 1981, e – perché no? - anche Anna (1973) di Alberto Grifi e Massimo Sarchielli. Tutto qui è improntato al massimo risparmio: molte le scene all'aperto, mezzi evidentemente ridotti, un cast composto da per lo più esordienti (Alessandra Mida, Lorenzo Gioielli, Paolo Tanfaro) o di poca esperienza (Marta Bifano, Walter Toschi, Stefano Sabelli), con la partecipazione anche di Gisella Burinato, unico nome di qualche richiamo sul cartellone. Terza regia per Minello, che chiuderà il poker di titoli della sua filmografia ben tre lustri più tardi, con E insieme vivremo tutte le stagioni (1999). 3/10.

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