Regia di Damiano Damiani vedi scheda film
A tratti inquietante, in altri punti un po' troppo fumoso se non pretenzioso, questo Sorriso del grande tentatore è una sorta di tetra rappresentazione dell'inferno in Terra, con tanto di battaglia fra forze del bene (la superiora suor Geraldine) e forze del male, tutto attorno. La Jackson è all'altezza dei grandi nomi - provenienti per lo più dal mondo del teatro - che compongono il cast (Celi, Foà, Lavia, Rabal), ma è troppo smaccatamente bella, troppo affascinante per vestire i panni della suora; si nota anche una certa lentezza nella struttura narrativa, acuita senz'altro dallo scarno commento musicale di un Morricone non esattamente in stato di grazia (durata totale di due ore: magari qualche sforbiciata qua o là ci poteva anche stare). Sceneggiatura di Damiani-Onofri-Nohra che promette bene, ma mantiene solo a tratti. 5,5/10.
In un convento entra un giornalista: deve indagare su un prete che vi è ospite, collaborazionista nazista ai tempi della seconda guerra mondiale. Ma gli altri ospiti non sono meno bizzarri: folli, morbosi, incestuosi, eretici.
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