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Darby O'Gill e il Re dei folletti

Regia di Robert Stevenson vedi scheda film

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La recensione su Darby O'Gill e il Re dei folletti

di maso
8 stelle

Una gemma dimenticata assolutamente da rivalutare nella produzione Disney non animata, nettamente più meritevole di attenzione di film come "Un maggiolino tutto matto" o "Quattro bassotti per un danese" passati fino alla nausea sui nostri canali.
La favola di Darby O'Gill, interpretato con simpatia straripante da Albert Sharpe, è radicata nella leggenda popolare irlandese più famosa in quel verde paese, verde come l'abbigliamento del re dei folletti che custodisce la pentola piena di monete d'oro alla fine dell'arcobaleno e che rappresenta per il protagonista del titolo una vera e propria ragione di vita, passa intere giornate al pub del piccolo villaggio in cui vive a raccontar delle sue imprese per catturare il re dei folletti ed usufruire dei tre desideri a disposizione di chi lo ha imprigionato, certo le sue storie sembrano un pò folli ma i suoi amici ascoltatori sono estasiati dal suo sincero entusiasmo e la leggenda è talmente radicata fra la gente che contraddire Darby è come contraddire  l'identità popolare intramontabile del popolo dei folletti che vive realmente fra le rovine in cima alla montagna.
I problemi per Darby però son ben più reali visto che sta per perdere il suo storico mestiere di stalliere e custode per un ricco nobile della zona e cosa ancor più grave non riesce a dirlo alla sua dolce figliola legata indissolubilmente a quella fattoria ma per fortuna MIchael il giovane che deve sostituirlo
e la ragazza hanno qualcosa in comune e in quindici giorni i destini di Darby, i due ragazzi, il rivale di Michael e soprattutto il re dei folletti si intrecceranno a colpi di incantesimi. desideri, stratagemmi, romanticismo e magia nera.
Il film è una meraviglia per gli occhi raccontato con tono leggero che mette a proprio agio grandi e piccini concedendo spazio a qualche inframezzo musicale di pregevole fattura come il ballo dei folletti al suono del violino di Darby o la canzone cantata da un giovane Connery già bravissimo e molto affascinante tanto che la sua forma fisica impeccabile e le sue doti di interprete furono notate dalla signora Saltzman che lo consigliò entusiasta per il ruolo di James Bond ed il resto è storia.
L'anno di produzione potrebbe far preoccupare per l'obsolescenza degli effetti visivi utilizzati per mettere insieme nella stessa inquadratura Darby e il popolo dei folletti, niente di più sbagliato! La composizione dei frames, l'utilizzo di scenografie ingigantite e qualche trovata della regia rendono il tutto molto fluido e piacevole e l'unica ingenuità che l'occhio rileva candidamente è la scena in cui Darby infila Re Brian nel suo sacco e l'attore Jimmy O'Dea è sostituito chiaramente da un burattino, anche la sovraimpressione del cocchiere della morte regge decentemente agli anni passati tanto da risultare ancora oggi abbastanza inquietante donando al film quella spruzzata di terrore che lo completa nel concitato finale dove le immagini scure e lugubri si contrappongono perfettamente a quelle luminose in gran parte del materiale montato.
Davvero una bella favola per grandi e piccini, e una chicca imperdibile per i fans di Sean Connery.

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