Regia di Al Bradley (Alfonso Brescia) vedi scheda film
Quello di Alfonso Brescia è un cinema di serie B, ma non Z; qui forse non lo dimostra, ma il regista romano sapeva anche confezionare un lavoruccio dignitoso pur avendo quasi sempre scarsi mezzi a disposizione. Vuoi per il budget ancor più ridotto del solito, vuoi per la difficoltà nell'entusiasmarsi in un progetto così vacuo e risaputo, dalla trama già sentita mille volte e privo di particolare mordente, questo Voltati... Ti uccido è venuto fuori davvero bruttarello; a dimostrazione di quanto sia stato lavorato frettolosamente (e, semplicemente, male) basti ricordare che Fernando Sancho, nella scena madre finale del film, pronuncia la battuta "Voltati... Ti ammazzo". Sancho è peraltro nei titoli di testa accreditato fra i nomi principali - come è giusto, vista la rilevanza del suo ruolo; per lui quasi una novità, abituato a comparsate e ruolini marginali, pressochè sempre da cattivo, come d'altronde accade anche in questa occasione. Ennesima co-produzione fra Italia e Spagna, la pellicola vede la partecipazione di una serie di attori iberici semisconosciuti, fra i quali il più noto è Conrado San Martin, che del resto aveva già avuto qualche piccolo precedente nel cinema del Belpaese; anche i crediti di sceneggiatura lasciano intuire la collaborazione internazionale (Maria del Carmen Martinez Roman). Nel cast anche Eleonora Bianchi e l'inglese Richard Wyler. Fra i tanti spaghetti western del periodo, questo spicca quantomeno per il finale fracassone: nell'ultimo quarto d'ora in pratica non si assiste ad altro che a una infinita, estenuante sparatoria tutti contro tutti. 2,5/10.
Un bandito trama per impossessarsi tutti i giacimenti d'oro della zona; a difesa della sua prossima preda c'è però un pistolero spietato. Comincia la battaglia.
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