Regia di Carol Reed vedi scheda film
Un ex trapezista ha avuto la carriera bruscamente troncata da una caduta e ora si adatta a fare l’attrezzista nel circo; un giovane promettente vuole farsi insegnare ad ogni costo il triplo salto mortale; una loro aspirante collega ordisce intrighi per farsi inserire nel loro numero, alimentandone la gelosia reciproca; una cavallerizza, ex amante del primo, osserva tutto. Uno di quei melodrammoni a cui si adatta bene l’aggettivo “turgido”: scene madri a cominciare dall’incidente fatale già sui titoli di testa per finire con la prova decisiva senza rete, sentimenti forti ed elementari (amicizia, amore, senso di paternità, desiderio di gloria), colonna sonora a tutto volume. Un po’ pasticciato verso la fine, quando la sceneggiatura deve fare (appunto) salti mortali per riabilitare il personaggio della Lollobrigida, che secondo me non lo meritava. Spettacolari le riprese acrobatiche, specialmente considerando che Burt Lancaster spesso e volentieri non usa la controfigura.
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