Mehmet è il gestore della discarica di un vecchio quartiere povero di Istanbul brutalmente ridefinito dall'emigrazione. Figura molto rispettata in città, dà una mano a chiunque ne abbia bisogno, soprattutto a bambini e ragazzi di strada, in cui rivede se stesso. Il suo braccio destro è Tahsin, che lo aiuta a fare del bene da diversi anni. Un giorno Mehmet scopre un bambino di otto anni nascosto nel sacco dei rifiuti del suo amico Gonzales e mentre cerca di ritrovare la famiglia del bambino instaura con lui un legame profondo e inaspettato.
Vite di carta che avrebbe dovuto essere il titolo della versione italiana di quest'opera turca è un film che tratta di povertà ed abbandono, con una sceneggiatura semplice che punta più sulla teatralità e la sorpresa che non sulla denuncia sociale risultando quindi da questo punto di vista un film alquanto innocuo.
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Il buon Mehmet vive nella periferia povera di Istanbul e gestisce, con un certo profitto una discarica che dà lavoro a molti diseredati, impegnati ad accaparrarsi di rifiuti lungo la città, per poi rivenderli a riciclatori e traendone un discreto profitto.
L'uomo, (interpretato dall'attore Cagatay Ulusoy) un giovane e robusto instancabile lavoratore, ma gravemente malato… leggi tutto
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Il buon Mehmet vive nella periferia povera di Istanbul e gestisce, con un certo profitto una discarica che dà lavoro a molti diseredati, impegnati ad accaparrarsi di rifiuti lungo la città, per poi rivenderli a riciclatori e traendone un discreto profitto.
L'uomo, (interpretato dall'attore Cagatay Ulusoy) un giovane e robusto instancabile lavoratore, ma gravemente malato…
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Commenti (1) vedi tutti
Vite di carta che avrebbe dovuto essere il titolo della versione italiana di quest'opera turca è un film che tratta di povertà ed abbandono, con una sceneggiatura semplice che punta più sulla teatralità e la sorpresa che non sulla denuncia sociale risultando quindi da questo punto di vista un film alquanto innocuo.
commento di bombo1