La recensione su I know when you dead

di undying

3 stelle

Commedia indonesiana con cambio di registro (melodrammatico) sul finale. Il regista, dalle forti potenzialità, si trova coinvolto a dirigere un modesto lavoro, basato su una pessima sceneggiatura e destinato a un pubblico di teenagers femminile.

Colpita da un fulmine, dopo essere stata per alcune ore in uno stato di morte apparente, Siena (Natasha Wilona) torna in vita e da quel momento è in grado di predire quando alcune delle persone che incontra moriranno. Questa abilità si manifesta attraverso la visione di spiriti dei defunti legati ai predestinati, che solo lei riesce a vedere. Le sue migliori amiche - Vina, Neni e Flo - inizialmente non le credono. Quando però Siena prevede, nell'ordine, il decesso di Anni, Somad e Brama e quindi osserva lo spettro di una bambina in prossimità di Flo, le diffidenze mutano in ansia e le tre ragazze tentano di tutto, coinvolgendo persino un sensitivo, nel tentativo di strappare dall'abbraccio della morte la loro amica.

Trama scontata, sulla falsariga di un tema molto sfruttato soprattutto in ambito del cinema orientale, quello di un ritornante che dopo essere stato per un tempo più o meno breve Aldilà è in grado di prevedere eventi altrimenti celati alla percezione dell'individuo comune. Siamo dalle parti di una storia per certi versi simile a quella di un altro horror indonesiano (Il terzo occhio, 2018), sviluppata come lungometraggio da Hadrah Daeng Ratu, regista sconosciuto alle nostre latitudini ma già all'opera dal 2015 e con sette titoli in curriculum, dei quali quattro commedie e tre horror (Jaga Pocong, #Malam jumat: the movie e Makmu). Aku tahu kapan kamu mati (titolo scioglilingua originale, dallo stesso significato di I know when you dead, ovvero "So quando muori") si distingue per una bella cinematografia, l'ottima fotografia e un cast di ragazzine in perfetto ruolo, ma purtroppo di tipo grottesco: c'è la grassona che dice battute inopportune, l'occhialuta secchiona priva di carattere e la sboccata e volgare (nonché aerofaga) predestinata alla morte. L'unica, per così dire, normale è proprio Siena (Natasha Wilona sa comunque dare spessore al personaggio). Quello che più destabilizza, durante la visione, è il registro comico del tutto basilare e inserito senza soluzione di continuità nella brutta sceneggiatura di Aviv Elham, autore ispirato da un racconto di tale Arumi E., il cui target è appunto quello delle ragazzine indonesiane. Già durante i primi minuti, quando Siena riprende conoscenza su una barella, i due portantini convinti di trasportare un cadavere hanno una reazione da puro slaspstick (uno ad esempio, nella concitazione perde il parrucchino). Le battute, che però ben poco fanno ridere, si ripetono senza sosta sino alla terz'ultima parte del film, che cambia ulteriormente registro per diventare più sentimentale che drammatico. Pur essendo in circolazione opere peggiori, Daeng Ratu e coloro i quali hanno contribuito a realizzare I know when you dead non sono scusati. A cominciare dall'inopportuna scelta di confezionare il film con una locandina di genere (l'horror), al quale il film non appartiene.