Regia di John Ford vedi scheda film
Un sergente nero è accusato di aver ucciso un ufficiale e sua figlia dopo aver violentato la seconda; un giovane avvocato lo difende. Strana mescolanza fra western e giallo giudiziario, con le carte in regola su entrambi i fronti: ci sono avventure negli spazi aperti e al tempo stesso un caso di omicidio, ricostruito attraverso una serie di flashback che ogni volta rilanciano la suspense; non mancano neanche alcuni siparietti comici, affidati al pubblico di curiosi (e soprattutto curiose, fra cui la stessa moglie del giudice) che gremisce il tribunale, e in prospettiva si intravede una storia d’amore fra l’avvocato e una testimone. Ma il tema che percorre tutto il film, e che lo caratterizza all’interno del genere, è la discriminazione razziale: da un lato si mostra come certi pregiudizi siano duri a morire anche in un contesto imparziale come un’aula di giustizia, dall’altro come la carriera nell’esercito possa essere considerata l’unico modo per conquistare un ruolo sociale riconosciuto. E alla fine si scopre che il colpevole è il solito insospettabile.
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