Regia di Queena Li vedi scheda film
TFF 39 - FUORI CONCORSO-INCUBATOR
La crisi esistenziale evoca e predispone al viaggio, inteso come soluzione di fuga per ritrovare nuove ragioni ed ispirazioni di vita.
Una eccentrica cantautrice cinese si ritrova in Tibet, come una turista per caso troppo facilonamente assimilata a pellegrina in cerca della visione guida.
Nella hall del suo lussuoso albergo ove ha riservato una sontuosa suite poco affine ad un viaggio da pellegrina, la cantante rimane folgorata dalla visione di una bellissima aragosta costretta a sopravvivere in un angusto acquario kitch.
Preoccupata che il crostacei vada in pasto al primo cliente richiedente, la donna viene rassicurata sul fatto che l'animale ha solo scopo ornamentale e di culto, in quanto proveniente da un tratto di mare dalle acque sacre.
Sottratto l'animale dalla sua dorata prigione, la cantante si incamminerà verso il luogo natio del crostaceo, ala ricerca della sua verità e della sua nuova ispirazione artistica e di vita.
Sarà un viaggio tra eccessi, stramberie ed altri episodi che forse indurranno la cantante ed autori e a riscoprire quella vena motivazionale che, fino a poco tempo prima, pareva scarica e senza più ragion d'essere.
Tra bianco e nero saturo ed affascinante degno di un cinema autoriale che non disdegna l'estetica e la ricercatezza, e lo sfavillio dei colori arcobaleno che brillano sul carapace del prezioso crostaceo sacro, Bipolar ci conduce in un viaggio tortuoso ed ebbero di fumi da sostanze stupefacenti che aiutano a rendere il lato mistico e un po' strafatto di in viaggio senza meta non meno utile e necessario.
Il film parla per immagini, più che per dinamiche, e riesce ad affascinare ed anche a tratti ad incantare nel raccoglimento estatico che le belle immagini riescono ad evocare su uno spettatore forse un po' stordito, ma tutto sommato contento di esserlo.
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