Regia di Juja Dobrachkous vedi scheda film
TRIESTE FILM FESTIVAL 2022 - CONCORSO LUNGOMETRAGGI
L'esordio in regia della georgiana Juja Dobrachkous, ci racconta il ritorno in patria di una giovanissima modella di nome Ariadna, da tempo stabile a Londra.
Il motivo del suo rientro è la morte della nonna (il termine "bebia" indica proprio questo ruolo familiare).
Ad accoglierla in un mondo tutto particolare e ora così folkloristico come appare quello che la riabbraccia, una serie di parenti a dir poco particolari, se non eccentrici, impegnati a celebrare una cerimonia molto singolare, che trova la sua ragion d'essere nell'antica tradizione della regione della Mingrelia.
Donne che piangono a dirotto più per un dovere di circostanza ed etichetta, che per ispirato dolore, come nei rituali eccentrici e urlati del nostro Meridione, ed una madre stressata che fuma in continuazione e la fa sentire in colpa per la sua assenza tutt'altro che immotivata.
Poi scopriamo che Ariadna, in quanto parente prossima più giovane, è colei che deve presidiare ad un atto volto a ricongiungere l'anima della defunta, morta in ospedale, con il corpo, sottratto alla sua dimora.
La giovane dovrà pertanto sottostare ad un complicato procedimento che ricorda il principio del filo di Arianna, e che la fa incontrare ad uno strano giovane, incaricato di condurla nella sua stravagante missione.
Il film della Dobrachkous e stilisticamente assai convincente con quella sua fotografia in bianco e nero che valorizza il prezioso apporto scenografico di interni domestici assai caratteristici e di usi e costumi che paiono estrapolati da vite di secoli precedenti.
Manca forse, al film assai convincente a livello formale, quella compiutezza di definizione dei troppi personaggi che intervengono sorvolando attraverso la storia principale, e che la stesura non permette di approfondire o definire come meriterebbero.
Pertanto tutto rimane un po' confuso e sospeso, anche se il fascino formale di una messa in scena impeccabile, riesce comunque a mettere da parte qualche perplessità che ci si dispone a tralasciare, avvinti dalla magia di abili inquadrature dal potere ammaliante.
Un film in cui prevale la donna, a partire dalla bella protagonista, resa con effetto scenico ammaliante grazie alla bellezza dell'attrice Anastasia Davidson.
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