Regia di Nicholas Jarecki vedi scheda film
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Negli Usa contemporanei, una strage improvvisa dovuta da episodi a ripetizione di overdose da stupefacenti a scapito di tossicodipendenti di svariate età e ceti sociali, fa da sfondo a tre differenti storie in grado, se non di intersecarsi, almeno di sfiorarsi.
Da un lato un giovane agente infiltrato della DEA, da tempo immischiatosi con i trafficanti di un pericoloso analgesico oppioide sintetico, afflitto per di più da una storia di dipendenza della giovane sorella, da un altro la storia di una madre che si vede morire improvvisamente il figlio per una overdose sospetta, posto che la donna era completamente allo scuro che il figlio fosse coinvolto in una storia del genere, e circostanza che la induce, di fronte all'immobilismo della giustizia, ad intraprendere indagini private condotte personalmente. la terza storia racconta l'epopea di un noto professore universitario allorquando l'uomo, anche ricercatore stimato e conteso dalle varie case farmaceutiche, si accorge che gli effetti di un antidolorifico diffuso e somministrato in vasta scala, presentano micidiali effetti di dipendenza che portano i consumatori ad effetti letali inevitabili.
Lo sporco mondo della menzogna e della deriva capitalistica rende possibile ognuna delle tre drammatiche vicende, che il film narra con dovizia di particolari, avvalendosi di un cast d'eccezione che annovera star del calibro di Gary Oldman (anche in veste di produttore), Armie Hammer, Evangeline Lilly, Greg Kinnear, Michelle Rodríguez e Lily-Rose Deep.
Sotto la regia diligente, ma anche un po' qualunque, del cineasta statunitense Nicholas Jarecki, Confini e dipendenze appare come un prodotto di largo consumo che sviscera la sua storia assecondando le ragioni del ritmo e della suspence, ma con svolte narrative un po' convenzionali e colpi di scena sin troppo disinvolti.
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