Regia di Anton Giulio Majano vedi scheda film
Françoise e Richard sono in crisi: lui ha il vizio del gioco e lei vuole lasciarlo. L'uomo, che non vuole e non può rinunciare alla facoltosa moglie, adotta così un piano diabolico.
Tratto da un dramma teatrale di Robert Thomas, scrittore francese, Doppio gioco è uno sceneggiato televisivo – così si chiamavano all'epoca questi prodotti – affidato a uno dei massimi esperti di film per il piccolo schermo che abbia mai lavorato per la Rai, vale a dire Anton Giulio Majano. E, va riconosciuto, in questo lavoro traspare tutto il mestiere del regista e così pure degli interpreti, fra i quali occorre senz'altro annoverare Marina Malfatti, Ugo Pagliai, Maria Pia Di Meo, Carlo Enrici e Mario Colli; intrattenimento per il pubblico domestico, sì, senza grandi argomenti ma con una trama abbastanza complicata basata su un grande classico letterario (il sosia) e un intreccio nel quale la tensione, pur non eccelsa, si fa sentire. Poco meno di due ore di durata, rigorosamente girato in bianco e nero (siamo nel 1971 e la tv a colori è ancora di là da venire nel nostro Paese); non sono accreditati sceneggiatori, ma una fantomatica “traduzione di Betty Foà”. 4/10.
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