Regia di Werner Herzog vedi scheda film
Herzog visita nel braccio della morte Linda Carty, condannata alla pena capitale per aver ucciso una vicina di casa, Joana Rodrigues, al solo scopo di rubarle il figlio appena nato. Linda aveva da poco abortito e non riusciva a sopportare la maternità di Joana.
Dopo aver girato Into the abyss (2011) Werner Herzog decide di approfondire l'argomento pena di morte andando a intervistare alcuni condannati nel braccio della morte per una serie dal titolo Death row. Questo è il secondo dei quattro episodi, ai quali l'anno successivo faranno seguito altri quattro per una seconda stagione della serie; Herzog incontra Linda Carty, accusata di un omicidio difficile a spiegarsi, e tenta di far luce sul caso intervistando anche l'avvocato della difesa, quello dell'accusa e la figlia della donna. Illuminante sull'idea alla base del lavoro è un passaggio nel finale, quando l'avvocato dell'accusa ricorda che la vera vittima è Joana Rodrigues, assassinata dalla Carty, e non quest'ultima, ed è perciò insensato tentare di 'umanizzarla'; Herzog replica lapidario che non tenta di 'umanizzare' la Carty: è semplicemente un essere umano. Ecco, il regista tedesco affronta questa serie di documentari esattamente con questo spirito: rispettosamente contrario alla pena di morte e profondamente convinto che uccidere una persona, per quanto terribili possano essere state le sue azioni, non serva a nulla. 6/10.
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