Regia di Stefan Ruzowitzky vedi scheda film
Dopo un secolo torna l' Espressionismo tedesco ....
Vienna , 1920 : un gruppo di freschi reduci di guerra austriaci è vittima di un sanguinario serial killer .... Un curioso esempio di thriller mitteleuropeo , che inserisce le sue truci vicende in una cornice storica poco conosciuta , la nascita della travagliata Repubblica Austriaca dopo l' abdicazione dell' ultimo kaiser d' Asburgo . Una situazione confusa e contraddittoria , in cui le nuove forze politiche più o meno democratiche cercano di impossessarsi delle leve del potere nel giovane Stato . Ma quello che lo rende un film curioso non è tanto la trama in sè stessa ( contorta all' inizio ma alla fine persino prevedibile ) , quanto le soluzioni estetiche di grande impatto scenico . Infatti gli sfondi del film sono ricostruiti al blue screen con una computer grafica sghemba ed inquietante , quasi espressionistica , probabilmente per sottolineare lo spaesamento totale di questi traumatizzati reduci , scaraventati in un mondo distorto e vacillante che non riconoscono più e che appare a loro oscuro e minaccioso .
Il regista è l' austriaco Stefan Ruzowitzky , noto per aver ricevuto anni fa l' Oscar per " Il falsario " . In questa pellicola abbandona il realismo del suo lavoro più noto per dare sfogo ad una vena più visionaria e torbida . Il cast tutto austriaco mi è sconosciuto . Posso solo dire che è efficace , che il protagonista ( di origini turche ) Murathan Muslu ha le phisique du role e che Liv Lisa Fries è bella e brava . In conclusione , lo ritengo un film ambizioso e ( artificiosamente ? ) raffinato , che però non mi ha convinto del tutto . Quindi mi fermo al 6 ....
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