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Spencer

Regia di Pablo Larrain vedi scheda film

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La recensione su Spencer

di diomede917
7 stelle

CIAK MI GIRANO LE CRITICHE DI DIOMEDE917: SPENCER

 

Pablo Larrain avvisa subito lo spettatore che entra in sala pensando di vedere un biopic su Lady D o una stagione di The Crown. Spencer è una favola tratta da una tragedia vera.

Spencer è la favola di quella principessa chiamata da tutti la Principessa Triste che vive confinata in un castello in attesa che gli eventi si muovano a suo favore.

Una principessa che fin dalle prime scene è smarrita, alla ricerca di sé stessa, una donna che non sa come arrivare al suo castello e soprattutto una donna che non riconosce più la strada di casa. Ferma e immobile come uno spaventapasseri che ormai non spaventa più nessuno.

L’accoppiata Pablo Larrain alla regia e Steven Knight alla sceneggiatura decide di raccontare al loro modo quei 3 giorni natalizi (Dalla Viglia al Boxing Day) che furono determinanti nella vita della Principessa Diana per decidere di liberarsi da quella gabbia dorata dove era imprigionata.

Fin dalla scelta del titolo la chiave di lettura è ben delineata, l’intento del film è quello di raccontare il percorso che ha portato la Principessa di Galles a svestirsi del proprio titolo nobiliare e riappropriarsi del proprio nome quello di Spencer.

Partendo dall’assunto che tutti sono a conoscenza del suo tragico destino, Pablo Larrain sta addosso a Kristen Stewart e la racconta come se fosse un fantasma imprigionato nella dimora reale che ricorda tantissimo l’Overlook Hotel di Shining.

E’ destabilizzante e orrorifica l’atmosfera con cui racconta questi giorni.

Timothy Spall ricorda il Lloyd con cui interloquisce e si confessa Jack Nicholson e così tratta la povera Diana mettendo a repentaglio il suo equilibrio psicologico, pesandola all’ingresso e facendole trovare il libro sulla storia di Anna Bolena fatta uccidere da Enrico VIII in favore di una nuova regina.

L’immagine iniziale della cucina dove due eserciti si lasciano il passaggio di consegne del cibo è agghiacciante.

Tutto il film è costellato da contaminazioni di film di genere per raccontare il disagio e la debolezza di una donna incastrata dalle fredde e ciniche regole del protocollo.

Il corpo di Diana viene denudato e rivestito più e più volte, viene ferito, torturato, fagocitato e poi vomitato.

E alla fine di questo percorso di purificazione Pablo Larrain concede a Diana di trasformarsi in Spencer abbuffandosi di pollo fritto ad un fast food.

Spencer sovverte le regole rigide del cinema biografico per provare a capire e reinterpretare un personaggio storico come fosse una persona e facendo smarrire lo spettatore classico molto più dello smarrimento reale della protagonista.

Voto 7

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