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Spencer

Regia di Pablo Larrain vedi scheda film

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La recensione su Spencer

di steno79
7 stelle

Il cinema di Pablo Larrain da un po’ di tempo si confronta con alcune biografie apparentemente “ufficiali”, ma in realtà dal taglio assai personale e volutamente spiazzante per lo spettatore, fra cui l’ultimo arrivato è questo “Spencer” che ci racconta tre giorni nella vita di Lady Diana nel periodo di Natale del 1991, in cui il matrimonio con il principe Carlo si era ormai consumato e lo strappo con la famiglia reale era alle porte. Larrain pedina Diana nella tenuta reale a Sandrigham nel Norfolk, mostrandoci una serie di episodi che vedono la “principessa del popolo” alle prese col rigido cerimoniale di corte e con varie figure di dignitari e maggiordomi, fra cui la sua unica amica, la sarta Maggie, che viene allontanata a causa di alcuni consigli inappropriati dati alla principessa. Il quadro che ne risulta è volutamente straniante e deprimente, all’insegna di un diffuso malessere esistenziale che si concretizza in visioni e allucinazioni, fra cui la più insistita è quella di Anna Bolena, moglie del re Enrico VIII che fu decapitata per volere del marito; Diana risulta fragile e tormentata, anche se nel finale sembra trovare la forza per lasciarsi i fantasmi alle spalle e portarsi in macchina i due figli col sottofondo di “All I need is a miracle” di Mike and The Mechanics. Avrà trovato anche lei il suo miracolo personale? Larrain lavora di fino sulla costruzione di un’atmosfera quasi surreale, carica di presagi, dove pensa bene di inchinarsi anche lui al magistero kubrickiano con le carrellate per i corridoi del Palazzo reale e certi elementi visionari che sono una citazione fin troppo ovvia di “Shining”. A mio parere il film resta un’invenzione romanzesca paragonabile a quella di “The queen” di Stephen Frears e svolta con la medesima bravura nel ricamo di dialoghi e situazioni che risultano, tutto sommato, spesso attendibili; resta a tratti un’impressione di freddezza, come se lo scandaglio psicologico pur molto attento nei meandri dell’animo del personaggio non ne abbia restituito l’essenza più autentica, e rispetto ad opere come “Neruda” siamo qualche gradino al di sotto in termini di genialità nell’invenzione visionaria e nella contaminazione stilistica, che qui risulta sostituita da una regia più composta, quasi accademica. Su tutto domina l’interpretazione molto sentita di una Kristen Stewart al meglio delle sue capacità, assai somigliante nel trucco e nel portamento, capace di restituire con intelligenza le sfumature comportamentali di una donna ossessionata dalla sua incapacità di integrarsi in un’ambiente che esige il distacco e la spersonalizzazione come principi basilari. Fra i caratteristi, buono soprattutto il contributo di una Sally Hawkins inedita e gustosa in un personaggio che risulta un alter ego meno nevrotizzato della principessa, ma il film prende luce soprattutto dal volto della Stewart, e gli incastri temporali di alcune parti del racconto sono amministrati con efficacia.

Voto 7/10  

Kristen Stewart

Spencer (2021): Kristen Stewart

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