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Con tutto il cuore

Regia di Vincenzo Salemme vedi scheda film

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La recensione su Con tutto il cuore

di Furetto60
5 stelle

Commedia di Salemme. Senza infamia e senza lode. Buono il cast

Il “Barbiere”, è un potente malavitoso napoletano, cosi chiamato per la sua macabra abitudine di fare barba e capelli alle sue vittime, dopo averle freddate; nel corso di un regolamento di conti criminale, costui viene sparato a bruciapelo da Mangiacarne, boss del clan rivale. Lui muore ma il suo cuore è integro e può essere donato, infatti viene trapiantato, per un caso fortuito, nel torace di Ottavio Camaldoli, un professore di latino e greco, di mezza età disilluso, vedovo, con un figlio adolescente e ribelle e una relazione sentimentale in fase di stallo. Ottavio è un “buono”” nu’ fesso” un uomo mite, colto: nel corso di una lezione, spiega agli studenti scettici e irriguardosi, l’importanza della lingua greca, che pur essendo una lingua morta è utile in quanto insegna a ragionare; Ottavio è ligio alle norme e subisce continui soprusi e vessazioni, da parte di colleghi, coinquilini, conoscenti, e perfino dal figlio; lui è una persona onesta e corretta, ma queste qualità sono travisate e come spesso accade, scambiate per debolezza e stupidità. Cosi guarda con rassegnato disappunto chi salta la fila mentre lui fa la spesa, chi lascia l'auto in seconda fila, chi blocca il traffico per bere con calma un caffè, chi si caracolla al buffet, chi ottiene un posto di lavoro non per merito, ma per le solite raccomandazioni. La madre del Barbiere, Cristina Donaddio perfetta nel ruolo, affida ad Ottavio, il compito di vendicare il figlio uccidendo il suo assassino, cioè in sostanza il buon Camaldoli è delegato ad una vendetta postuma. Ottavio non potrebbe rifiutare, sia perché ha un debito di riconoscenza verso l'involontario donatore, ma soprattutto perché con la madre del fu barbiere, una “Chanel” rediviva, non si può ragionare. Lo scellerato patto viene ripreso e postato sul web diventando virale. La parte più divertente del film, è una breve sequenza onirica, in cui Ottavio si vede neo "Barbiere"” trasformato in un  altezzoso e arrogante, in virtù del nuovo cuore, dunque rispettato e temuto da tutti, che si prende la legittima rivincita col preside, con il portiere e i coinquilini e perfino in salumeria coi clienti.Ottavio quando si sveglia è contento che quello è solo un incubo, perché in fondo chi nasce tondo non può morire quadro, nemmeno in un posto dove nessuno fa quello che è, come suggerisce l’autore: la coscienza di un popolo nasce da una ben chiara coscienza individuale. Le prime scene del film ,in particolare, rivelano una matrice di natura chiaramente teatrale e infatti l’opera nasce in prima battuta, come una commedia per il palcoscenico. Solo successivamente causa covid e relativo lockdown, viene trasposta per il grande schermo. 
 Salemme conosce bene anche il linguaggio cinematografico e lo usa con disinvoltura, tuttavia lo schema anche se vincente, mostra la corda, con i soliti giochi di parole e le gag molto telefonate, che non sempre “tirano”, peraltro alcune sono trite e ritrite, quella sulla badante indiana è ripresa, pari pari, da “una festa esagerata”.  Il film inciampa di tanto in tanto nella parodia caricaturale, il personaggio di Donna Carmela è volutamente trash e l'ambiente criminale che ruota attorno a lei, è un po' troppo grottesco. Ci sono molti personaggi in cerca di un ruolo, come la bella e brava Serena Autieri, decisamente sprecata; in più ci sono tanti luoghi comuni sui napoletani. Al netto di questi difetti, che non sono pochi, il film è simpatico, privo di volgarità e il cast affiatato. Salemme è bravo e da lui ci si aspetta sempre qualcosa di buono, ma i tempi di “E fuori nevica” sono ormai lontani.

 

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