Regia di Giuseppe Bertolucci vedi scheda film
Uno strampalato monologo di Roberto Benigni nei panni del disoccupato toscano di sinistra Mario Cioni, con Carlo Monni come spalla.
Il personaggio di Mario Cioni, giovane disoccupato toscano dalle idee di sinistra, ma principalmente confusionarie, era stato portato al successo sul grande schermo in Berlinguer ti voglio bene (Giuseppe Bertolucci, 1977), ma era nato l'anno precedente proprio in televisione, nella trasmissione Onda libera; nel 1978 fa ritorno al piccolo schermo per una sorta di spettacolo in cui è lui il protagonista assoluto, questo Vita da Cioni, con Carlo Monni come spalla fissa e Chiara Moretti che compare brevemente nel terzo episodio. Sì, perché pur essendo sostanzialmente tutto quanto un monologo, con qualche scambio con Monni, di un'ora e mezza circa di durata, Vita da Cioni è stato suddiviso dalla Rai in tre segmenti di poco meno di mezzora ciascuno, girati in bianco e nero e con scenografie minimali. Budget infimo, ma in fin dei conti l'unica cosa importante qui è il testo, e di pari passo la performance dei protagonisti; Roberto Benigni – giovanissimo: appena 25enne – è semplicemente strepitoso e adopera in maniera eccellente la voce e la gestualità, creando in pratica quello che sarà il suo personaggio-tipo lungo tutta la sua futura carriera. Copione di Benigni, Giancarlo Governi e del regista, che anche qui è Bertolucci. 6/10.
Non ci sono commenti.
Ultimi commenti Segui questa conversazione
Commenta