Regia di Carl Theodor Dreyer vedi scheda film
Melodramma a lieto fine di Dreyer, del periodo muto, ancora precedente ai suoi capolavori (ma quella del regista danese resta, a mio parere, una filmografia ancora ampiamente da esplorare). Il tono oscilla tra il drammatico ed il grottesco: la descrizione della cattiveria e della pignoleria di Viktor assume, in certi momenti, toni così caricati da far scappare una risata. Comunque il film funziona, anche se la recitazione degli attori, con particolare riguardo al protagonista, mi sembra dipendere fin troppo dal trucco cui sono sottoposti.
Il terribile ed egoista capofamiglia Viktor è in realtà un uomo indurito e incattivito da un rovescio finanziario. Irascibile, si comporta in maniera insopportabile contro i familiari, dai figli alla suocera, fino alla nutrice ed al canarino di casa, ma soprattutto contro la mite moglie Ida. Gli estremi rimedi adottati dalle due donne più anziane, che gli faranno capire che rischia seriamente di perdere sua moglie, lo ridurranno a cambiare atteggiamento nei confronti del prossimo.
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