Regia di Mike McCarthy vedi scheda film
Seconda e ultima regia dell'inglese Mike MaCarthy, alle prese con una innocua e inutile rilettura, tra storia e mitologia, della figura stregonesca.
Inghilterra, XVII° Secolo. L'esecuzione di una donna condannata per eresia si compie tragicamente. Sono passati più di tre secoli e la maledizione lanciata dalla presunta strega sta per colpire un gruppo di ignari studenti, legati per discendenza ai giudici del passato.
Dopo aver esordito con la commedia Six bend trap (2007) Mike McCarthy sceglie di cambiare genere e tratta un argomento fortemente radicato nella storia dell'Inghilterra, ovvero quello della persecuzione medievale cui sono andate incontro migliaia di donne innocenti, accusate di essere responsabili della mortalità infantile, di danni ai raccolti, di malefici e rapporti contronatura anche, in estrema circostanza, con il diavolo. In questo caso, ambientato nell'Anno del Signore 1640, tocca a Petronel Haxley subire furia popolare, manifestata in occasione di un velocissimo responso giuridico (alle accuse di cui sopra) concluso con condanna all'impiccagione ed emesso mentre la donna è già sulla forca (prima della sentenza!). Un tema che è sempre coinvolgente e che riesce a spaventare per il semplice fatto che è purtroppo realmente accaduto più e più volte. Peccato che la sceneggiatura sia terribile e che non faccia altro che proporre un gruppo di ragazze (tra le quali anche tre maschi rimasti a piedi con l'auto e soccorsi da un pullman carico di studentesse) camminare senza sosta lungo vallate e distese di prati senza fine. Conseguenza dell'essere rimasti a piedi una seconda volta e con una unica variazione ambientale: la casa della strega, presso la quale trovano riparo senza immaginarne le conseguenze. Perché la Haxley, nella contorta logica del racconto, era strega per davvero.
McCarthy non riesce a gestire un cast di attori terribilmente amatoriale, esattamente quanto la storia che gli sfugge di mano sin dalle prime sequenze. Gli effetti speciali si limitano a qualche breve momento di computer grafica e in genere il ritmo del film si appiattisce sulla ripetitività di uno scenario statico e privo di sviluppi. Non sorprende quindi che questo Witch House: the legend of Petronel Haxley sia anche l'ultimo film del regista, costretto a fare i conti con l'esito inevitabilmente negativo del pubblico. Il manifesto del film ha comunque ispirato quello del ben migliore The witch in the window (Andy Mitton, 2018).
"La caccia alle streghe è una vergogna della mente umana, un delirio psicopatico." (H. R. Trevor-Roper)
F.P. 13/03/2021 - Versione visionata in lingua inglese (durata: 84'23")
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