Regia di Jack Arnold vedi scheda film
In una placida sera primaverile, presso una cittadina dell’Arizona, cade un’astronave. Sembra l’inizio di un’invasione in stile La guerra dei mondi, e invece la storia si sviluppa nella direzione umanista (e implicitamente antimaccartista) di Ultimatum alla Terra. Il film ci mette un po’ a ingranare (all’inizio tutti credono a un meteorite, solo un astronomo dilettante intuisce di cosa si tratta), non rinuncia a espedienti da commedia (c’è di mezzo una rivalità amorosa con lo sceriffo) e utilizza effetti speciali poveri, limitati quasi solo alla soggettiva degli alieni attraverso una visiera di vetro. Ma è notevole il modo in cui vengono ribaltate le attese dello spettatore: tutti indistintamente danno per scontato che i visitatori abbiano intenzioni ostili e che le loro rassicurazioni (contraddette dal fatto che rapiscono alcune persone e derubano un supermercato) siano false, invece la verità è più semplice e banale delle apparenze. Anche se è inevitabile osservare come il tema della sostituzione fisica assuma connotazioni ben più inquietanti in L’invasione degli ultracorpi: qui i replicanti parlano e si muovono con una legnosità tale da non poter ingannare nessuno sulla loro identità.
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