Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
La Storia del Cinema e la Storia della Musica si intrecciano con maestria attraverso un documentario memorabile, pieno di pathos verso uno dei più grandi autori del nostro tempo.
Un documentario, un film, un atto d'amore, il racconto della Storia del Cinema e dei Festival internazionali: in una sola pellicola Tornatore compone un capolavoro ispirato e trascinante. Il Maestro Morricone è amato dal pubblico ancor più che dalla critica che come spesso accade arriva in ritardo a capire. Ma nell'arte, nel cinema come nella musica come nella pittura, l'innovazione è la vera misura della qualità e del valore. Ennio Morricone è stato un genio incontrastato del nostro tempo e la fortuna ha voluto che sia stato così longevo da potere vedere riconoscere alla sua arte il giusto tributo. Sapere della sua morte ha lasciato il vuoto anche tra i suoi estimatori, ha lasciato un silenzio nel cinema, ma se ci ha tolto il genio della sua ricerca comunicativa, non ci ha potuto togliere 60 anni di Storia. La débacle se la musica del cinema sia musica classica o semplicemente un sottogenere o altro è la chiara limitatezza di una lobby culturale che non ha capito a suo tempo Beethoven e non ha capito nel suo tempo Ennio Morricone perché trovare nel linguaggio universale della musica e del suono un leader, un precursore, una mente proiettata nel futuro maturando a velocità accelerata l'emancipazione dal passato è una cosa rara. Del resto la musica a tema è musica classica tout court, da Mendelssohn a Prokofiev, da Vivaldi a Stravinsky, la musica a tema è la Storia della Musica Classica. Così Ennio Morricone si inserisce in questo contesto storico con i suoni del Novecento. Avrebbe potuto continuare a usare gli strumenti, le dinamiche e l'armonia nota. Invece nella musica che lui presta ai film e che racconta in prima persona i film troviamo il suono, la sperimentazione, l'epoca moderna e contemporanea, in pochissime parole lo studio e la ricerca continua che nella mente di un genio diventano la sublimazione della disciplina e dell'animo umano. Difficilmente troveremo a breve la stessa capacità comunicativa, la stessa psicologia, la stessa cultura illuminante e fuori dagli schemi in futuro: la troveremo perché l'intelligenza umana genera idee, ma forse ancora una volta chiederemo tempo per capirla, come chiediamo tempo per far nostra una nozione che una mente agile e veloce trova semplicemente e ci illustra saltando i passaggi perché il risultato è già lì a portata di mano. Questo in fin dei conti sono il genio e il talento al servizio della ricerca e dello sviluppo.
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