Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
Un compositore di musica contemporanea che fuggiva dalla melodia, si avvicina casualmente per esigenze di lavoro alle immagini della televisione trasformandole in suoni sintetici ed essenziali, come se fossero pennellate su di una tela, come fotogrammi in una pellicola, imparando ad interpretare la composizione in un modo nuovo attraverso la lettura di immagini proiettate e non immagini reali apartenenti a vita vissuta o immagini immaginate in una vita sognata.
Immagini di vita da sempre ispiratrici del processo creativo in ogni disciplina.
Immagini che su di uno schermo scorrono veloci e si alternano in molteplici modi allenando la mente di Morricone ad una produzione artistica altrettanto veloce, vorace, immediata, donando alle sue opere una sua naturale progressione, una propria vita evolutiva.
La nuova lettura compositiva di Morricone, che nasceva da una sua fuga della melodia, come la composizione contemporanea indicava, porta l'artista a sviscerare le note e riordinarle in modo libero senza regole preconcette, attraverso l'ispirazione di un idea di un altra arte parallela, il cinema.
L' idea creativa del film appresa dal suo regista innescava in Ennio la scintilla della nascita e la sua creazione si evolveva con il film stesso in modo naturale come se avesse vita propria dando voce alle immagini raccontate ed esprimendosi naturalmente in una melodia essenziale, mistica e trascendentale.
La contraddizioni di Morricone, uomo che fuggiva dalla melodia, ma che diventa con la sua evoluzuone il più grande compositore contemporaneo melodico attraverso il cinema, ci indica il mistero del linguaggio creativo.
Ogni forma creativa per essere un capolavoro deve essere unica, avere una propria anima, una melodia propia, anche se il suo processo creativo è inconsueto.
Morricone emarginato da sempre da gli altri compositori del suo tempo e indicato da loro come un traditore, perché considerato un venduto al cinema, ha avuto la fortuna che gli fosse riconosciuto il suo genio in vita grazie proprio al cinema che ha raccontato, fortuna data a pochi altri grandi copositori prima di lui.
Le sue composizioni non sono nate per il cinema, ma sono nate con il cinema, diventando opere assestanti che danno voce alle immagini raccontate.
I film proiettati e le relative colonne sonore di Ennio, sono due espressioni artistiche parallele complementari, individuali, irripetibili.
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