Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
L'incredibile parabola artistica di Ennio Morricone, da giovanissimo orchestrale nell'Italia della seconda guerra mondiale a riconosciuto Maestro a livello planetario, dalle esperienze come arrangiatore in Rai e nella musica leggera a quelle nella musica sinfonica e sperimentale; ma soprattutto l'obiettivo di questo lavoro è puntato sulla sua ineguagliabile carriera di compositore di colonne sonore.
Ennio Morricone racconta Ennio Morricone: da un uomo tanto schivo, fondamentalmente timido e umile non ci si sarebbe mai potuti aspettare qualcosa di simile, ma la complicità artistica e umana con Giuseppe Tornatore – con cui il compositore ha lavorato in più occasioni – è riuscita a realizzare questo eccellente lavoro. Due ore e mezza di documentario nelle quali il genio del musicista italiano, tra i più conosciuti e celebrati a livello planetario, viene messo ai raggi x da una narrazione spedita e fitta di eventi, avvenimenti e incontri: esattamente come la vita di Morricone, 90 anni e ancora in attività, capace di licenziare svariate centinaia di colonne sonore e un'infinità di ulteriore materiale tra musica leggera, sinfonica e sperimentale. La quantità e la qualità di colleghi, amici e artisti estimatori del compositore sono sorprendenti e le dichiarazioni raccolte in Ennio lo testimoniano: da Clint Eastwood a Zucchero, dai Metallica a Quentin Tarantino, da Alessandro Alessandroni a Giuliano Montaldo, passando tra i tanti anche per Liliana Cavani, Terrence Malick, Quincy Jones, i fratelli Taviani, Caterina Caselli, Bernardo Bertolucci, Enzo G. Castellari e Lina Wertmuller. Ennio è un biopic piuttosto serrato nel ritmo, ovviamente ricco di musica, ma che lascia comunque un senso di incompiutezza al termine della sua visione, nonostante la non breve durata: il punto è che l'opera del Maestro è talmente voluminosa e variopinta, che per riuscire anche solo a citarla per intero servirebbe una intera serie di documentari (e l'idea non è neppure così improbabile, di questi tempi). Per ora ci si può comunque accontentare, eccome, di questo film che Tornatore ha girato e confezionato con grande cura, e che rende senza dubbio l'idea di quanto monumentale sia l'arte morriconiana. 7/10.
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quanto mi e' piaciuto Miguel !!!....quanto mi ha emozionato!!...non amo i documentari ma qua mi sono passati davanti tanti anni della mia vita attravero un artista forse unico e irripetibile.....quanti nomi lo hanno omaggiato e ricordato....a ognuno lui ha lasciato qualcosa di artistico.
Mi viene da piangere e mi irrito se penso che quei bountemponi dell'Accademy gli hanno dato l'Oscar nemmeno al suo lavoro migliore,snobbando altre nominations piu' che meritevoli di premio.Consigliato a tutti quelli che amano il cinema...grazie Miguel del tuo splendido commento.
Dire impressionante è ancora poco... la mole e la qualità dei suoi lavori basterebbero per dieci carriere di successo. E invece è riuscito a fare tutto lui, dalle canzonette alle composizioni sperimentali, in una vita lunga e intensa. Non lo si è mai scoperto veramente, fino ai suoi ultimi anni, e questo documentario risulta davvero fondamentale per capire qualcosa di più sull'artista e qualcosina anche sull'uomo. Imperdibile. Pazienza per gli Oscar, di riconoscimenti tardivi o clamorosamente negati è piena la storia del cinema... e non solo! Come ti dicevo ero molto curioso di vedere Ennio, ora sono soddisfatto ma vorrei saperne ancora di più!
tutto vero....scorrendo Ennio....si scorre il nostro Paese....e oltre....ciao
L'ho rivisto questa sera in prima TV....quanto ti ammiro Miguel..anche quando non condivido i tuoi giudizi....
Se ti consola, spesso non condivido le mie stesse parole neppure io! : )
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