Regia di Giuseppe Tornatore vedi scheda film
AL CINEMA
"La musica va pensata prima che scritta.... c'è un pensiero che deve andare avanti, essere scritto per la ricerca di qualcosa."
Giuseppe Tornatore rende omaggio al grande compositore Ennio Morricone, tentando di condensare in due ore e mezzo una carriera che conta oltre 500 composizioni per altrettanti film, italiani come stranieri, di grandi maestri come di puri mestieranti, con un lavoro assiduo e prezioso che quasi sempre è riuscito a dare quel tocco in più in grado di fare la differenza: circostanza ancor più percepibile in opere non proprio fondamentali, ma che trova la sua conferma nella grandezza di capolavori come C'era una volta in America, come in film famosi e di qualità, ma che senza il "Morricone's touch" sarebbero certamente passati maggiormente in sordina: Mission e il pathos commovente che le note del grande maestro sanno provocare sullo spettatore, rientra certamente tra questi ultimi.
La vita e soprattutto l'opera el grande compositore si ripercorrono cronologicamente attraverso filmati, vecchi e più recenti, filmati, spezzoni di film con i suoi indimenticabili momenti musicali inconfondibili, le testimonianze rese da grandi registi, da colleghi e da attori noti.
La carriera internazionale che lo ha portato troppe volte a sfiorare il Premio Oscar senza guadagnarlo, poi un premio alla carriera e finalmente il premio con il film di Tarantino, The hateful eight.
C'è anche tempo per parlare dei film di Tornatore, o almeno di due tra i suoi più famosi, in cui la presenza di una colonna sonora indimenticabile ha contribuito alla particolare riuscita e fortuna dell'opera: Nuovo Cinema Paradiso e La leggenda del pianista sull'oceano.
Il documentario di Tornatore è girato con scrupolo e passione, proteso come appare a porsi in accorata partecipazione a rendere omaggio ad uno dei personaggi più noti ed apprezzati nel campo della musica, ed ancor più del cinema.
Un uomo che ha iniziato ad occuparsi di musica al cinema col compito di darsi un termine, prorogato di decennio in decennio sino a diventare un vero e proprio viatico per la leggenda ed il raggiungimento del mito.
Difficile pensare di poter condensare più materiale in un tempo relativamente così ristretto, soprattutto in rapporto alla complessità e vorticosità del lavoro e della carriera del maestro.
Forse, a voler trovare qualche piccola pecca, vien da pensare che avrebbe meritato più tempo il rapporto tra il cinema di Leone e le celebri musiche che hanno creato e reso immortale, attraverso l'accoppiata Morricone/Leone, lo spaghetti western.
Ma il documentario si rivela non di meno emozionante, appassionante da seguire per ripercorrere una carriera sterminata di eccellenza e qualità con un atteggiamento sempre vicino all'uomo, oltre che al genio, catturato anche nel suo studio a pensare come trovare lo spunto musicale che possa adattarsi ad una storia o una vicenda solo abbozzata o scritta, ma tutta ancora da concepire a livello visivo.
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