Regia di Alister Grierson vedi scheda film
Horror comedy australiana molto ben accolta dal pubblico per la sua commistione di generi e per lo stile che riporta sullo schermo il primo Sam Raimi (La casa 2) e Quentin Tarantino (Le iene). Come sempre da evitare per chi non gradisce il mix di elementi opposti (horror e commedia) e spesso, come accade anche stavolta, inconciliabili.
Boise (Idaho). Mentre discute con una cassiera, Rex Coen (Ben O'Toole) è testimone dell'entrata in scena di un gruppo armato che assalta la banca. A causa della sua eccessiva reazione, conclusa con l'uccisione di tutti i rapinatori, Rex sconta sei anni di carcere. Uscito di galera ed elogiato dalla pubblica opinione come eroe, Rex decide di fuggire scegliendo a caso (soffiando un chewingum su una mappa!) la Finlandia, nello specifico Helsinki. Durante il volo in aereo nota un'anziana coppia, che sembra essere stranamente interessata ai suoi movimenti. Quando Rex riapre gli occhi, il suo arrivo in Finlandia non è quello che si aspettava: si ritrova in una enorme cantina - senza sapere come ci è arrivato - piena di oggetti, legato e con una gamba tagliata. La coppia sull'aereo ha infatti svariati figli che compongono il nucleo centrale di una famiglia cannibale, amante della carne umana, selezionata tra quella dei turisti americani in Finlandia. Solo Alia (Meg Fraser), ribelle alla violenza, rifiuta di seguire le abitudini alimentari dei consanguinei e per questo è stata tenuta prigioniera in un'enorme gabbia.
Primo horror australiano di un'annunciata trilogia che guarda a Tarantino e Sam Raimi. Il distratto protagonista - sorta di super eroe pasticcione - ricorda molto non a caso il mitico Bruce Campbell, così come la struttura del film, del tutto illogica e delirante, accarezza la commedia similmente a quanto accade ne La casa 2. L'azione, assieme ad una regia dinamica e piena di trovate, rimanda invece a Le iene del buon Quentin. I modelli sono alti, e in alto mira Alister Grierson già autore dei lungometraggi Kokoda (2004) e Sanctum (2011). Peccato per l'inefficace sceneggiatura di Robert Benjamin, piena di luoghi comuni, battute ironiche poco indovinate e, soprattutto, per il soggetto centrale, che non ha alcuna base solida. A cominciare dalla lunga e inadatta presenza di un doppio del protagonista, ovvero la sua coscienza personificata, che lo sollecita a fare scelte più o meno appropriate. Bloody hell resta un bel film per la tecnica messa in campo e per l'interpretazione del bravo Ben O'Toole, ma nel complesso è piuttosto irrisolto e comunque troppo chiassoso. Deludente come horror, benché non manchino i soliti innocui effetti splatter, ed eccessivamente bene accolto dal pubblico, almeno da quello che sull'imdb lo ha decisamente sopravvalutato. In conclusione un film poco comico ma che strappa qualche risata, mentre non riesce mai a generare angoscia o spavento, nonostante il macabro argomento trattato.
"Definizione di coraggio: due cannibali che fanno sesso orale." (Anonimo)
F.P. 21/01/21 - Versione visionata in lingua inglese e finlandese (durata: 93'52") / Data del rilascio USA (streaming): 14/01/2021
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