Regia di Justin Kurzel vedi scheda film
FESTIVAL DI CANNES 74 - CONCORSO Nell'Australia dei primi anni '90 un trentenne bipolare conosciuto come Nitram per la sua insana passione per esplosivi e petardi (Caleb Landry Jones) vive come un figlio viziato e un po' isolato dai contesti sociali, presso la coppia di genitori anziani che cercano di tutelarlo.
Per guadagnare due soldi fa il giro del vicinato col tagliaerba arrugginito per offrire il taglio dei prati, ma con modesti successi. Invidia i surfisti ed in particolare un suo coetaneo bello e desiderato dalle donne, e vive tra la malinconia di un padre arrendevole e malato (Anthony Lapaglia), e una madre scoraggiata ed arresa (Judy Davis).
Un giorno il ragazzo convince una sessantenne ex attrice ricca con la casa piena di cani, a farsi tagliare il prato della sua vecchia e malandata villa, e stringe con lei un'amicizia in grado di curare due solitudini.
Ma i guai non sono finito, e neppure le disgrazie, e per Nitram la via che porta alla tragedia inizia a prendere il suo corso senza soluzione. Tratto da uno sconcertante episodio di strage di massa, il film dello scostante regista australiano Justin Kurzel ha un buon inizio familiar-introspettivo che permette di delineare almeno quattro interessanti personaggi, ottimamente tesi dal cast sopra menzionato, a cui si aggiunge Essie Davis, moglie del regista ed invecchiata per impersonare l'agiata ex attrice che accoglie in casa il protagonista.
Poi la vicenda prende la svolta della maturazione della follia fuori controllo di Nitram, e il film sbanda e perde tutto l'interesse fino a quel momento guadagnatosi, scadendo verso un finale frettoloso e poco controllato che rende il film un'opera come tante, di pura denuncia sociale senza alcun appiglio narrativo degno di nota, se non la prestazione viscerale di Landry Jones, in odore di premio.
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