Regia di Audrey Diwan vedi scheda film
Francia, primi anni sessanta. Anne frequenta l’università, facoltà di “lettere”. E’ motivata, brillante e si fa notare subito dagli insegnanti per la sua perspicacia e intelligenza. Un giorno, in seguito a un rapporto sessuale con un suo coetaneo, rimane incinta. E’ un fardello insopportabile. Cerca allora aiuto per interrompere la gravidanza, ma non trova nessuno perché si rischia il carcere…
Il film è tratto dal romanzo autobiografico “L’événement di Annie Ernaux”. Narra La storia drammatica di una giovane donna che lascia la famiglia e la zona rurale, che non offre niente se non a spaccarsi la schiena nei campi, per inseguire il sogno di diventare una scrittrice e magari avere nel tempo dei figli.
Nonostante sia una donna matura, forte, determinata, Anne si perde in un rapporto sessuale privo di sentimenti e passione dal quale rimane incinta. Il suo sogno di continuare a studiare e il suo avvenire sembrano spegnersi. L’aborto non è consentito e quindi non è libera di gestire il proprio corpo e il proprio futuro. Disperata, cerca con mezzi rudimentali di procurarselo da sé ma fallisce.
Un film duro, diretto con mano ferma dalla regista Audrey Diwan che punta il dito contro una società cinica e moralista che non esita ad abbandonare la protagonista al suo destino se non ad aiutarla solo dietro una lauta ricompensa. Un tema trattato, quello dell’aborto, ancora oggi oggetto di dibattito. E’ giusto decidere deliberatamente di non far nascere una persona? Una cosa comunque è certa! La legalizzazione ha eliminato quella pratica orribile che si chiama aborto clandestino: l’illegalità nell’illegalità.
Il film ottiene diversi premi e riscuote un discreto successo di pubblico grazie anche alla bravura dell’attrice Anamaria Vartolomei che riesce a calarsi nel personaggio con grande abilità.
Una pellicola degna di nota.
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