Regia di Audrey Diwan vedi scheda film
Film sull'aborto ancora illegale nella Francia degli anni '60. Anne () ha addosso gli occhi di tutti: le compagne di studi (amiche e non), i professori, i genitori, i maschi in piena tempesta ormonale, i dottori (onesti e non), fino alla mostruosa “mammana” che conoscerà nel finale; è questo il punto di forza, a mio avviso, del lavoro di Audrey Diwan: quello di riuscire a mettere Anne al centro di tutto, degli sguardi, dei pensieri, delle attenzioni o delle distrazioni, dei giudizi, dei consigli... il personaggio protagonista è ottimamente caratterizzato ed utilizzato, oltre che ben interpretato dalla giovane, “brava e pulita” attrice rumena Anamaria Vartolomei.
Quanto ai contenuti di questa sceneggiatura non originale, certamente Anne è una ragazza tutta di un pezzo, che tira dritto per la sua strada, decisa fin da subito sul da farsi. Vederlo oggi (premiarlo col Leone d’Oro a Venezia non so... io tendo sempre a dare valore ed importanza ai premi festivalieri solo quando corrispondono ai miei gusti e alle mie aspettative, è un modo per non litigare con il mio amico cinema....) dopo che sessant’anni di storia ci hanno trasportato su un altro pianeta in ordine alle coscienze, mi ha fatto un po’ strano. E' un po’ bene, e anche un po’ male, perché sessant’anni di storia non sono necessariamente sessant’anni avanti.
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