Regia di Audrey Diwan vedi scheda film
Un lavoro da prendere in considerazione, di grande impatto e un'aria direi quasi bressoniana.....non lascia indifferenti.
1963 Francia.La giovane Anne ( Anamaria Vartolomei) per scappare dalla provincia si sposta all' universita' per studiare letteratura.A scuola riesce bene e la sua vita tra feste e ragazzi che la corteggiano, con eleganza ne sa prendere le distanze.Quando scopre di essere incinta si mette a cercare chi possa aiutarla tra medici cinici e amici che ne prendono le distanze in un conto alla rovescia che mettono a dura prova anche lo spettatore.La regista Audrey Diwan insegue la protagonista senza staccare la telecamera un attimo,anche nei momenti piu' intimi e duri sostenuta da una protagonista che si e' prestata con generosita' in un ruolo che non tutte le attrici oggi avrebbero accettato .Durissimo e potente ,lascia senza fiato ,non si puo' rimanere indifferenti davanti a certe scene,pero' non dobbiamo scordare che siamo negli anni sessanta (piu' di mezzo secolo fa) e l'aborto era punibile con il carcere..Tratto da un romanzo di Annie Emaux sicuramente un Leone D'Oro meritato ,come era meritata la Palma D'Oro a "4 mesi 3 settimane 2 giorni" di Mungiu che tratta lo stesso tema.Il corpo di Anne la regista ce lo propone in faccia a noi senza interferenze o sotterfugi e il valore del film e' anche questa dura realta' che la protagonista cerca di non sottrarsi anche quando i ferri entrano nella sua carne.Comunque assolutamente da vedere e da non perdere.
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