Regia di John Laing vedi scheda film
Solido ed inquietante legal thriller proveniente dalla Nuova Zelanda, in cui il regista John Laing, coadiuvato dallo sceneggiatore David Yallop (il giornalista britannico che si occupò del caso trattandolo in un omonimo libro), descrive con onestà di intenti e rigorosa tensione documentaristica una delle più celebri vicende giudiziarie che scossero e divisero l'opinione pubblica neozelandese, ovvero l'omicidio nel giugno del 1970 dei coniugi Harvey e Jeanette Crewe, residenti nella comunità rurale di Pukekawa, da parte del pastore e vicino di casa Arthur Allan Thomas, condannato due volte per il crimine e, alla fine, graziato dopo nove anni di galera per non aver commesso il fatto. Thomas ricevette anche un cospicuo risarcimento dal governo, ma il delitto rimase tristemente impunito. Strutturato nelle forme canoniche del dramma processuale, con il dipanarsi delle indagini probatorie, le deduzioni degli investigatori, i dibattimenti nelle aule dei tiribunali, ma anche con le ingerenze della stampa e dell'opinione pubblica, che premevano per un colpevole da gettare in pasto alle folle, il film, seppur schematico nell'andamento della narrazione ed eccessivamente semplificativo nel tratteggio delle psicologie dei personaggi, scarnifica il più possibile i lati misteriosi della vicenda gialla per concentrarsi principalmente sulla denuncia delle storture legali e politiche, mantenendo ugualmente una vigorosa tensione drammaturgica ed una decorosa veste spettacolare, ben sostenuta dall'efficace cast di interpreti, equamente suddivisi tra attori professionisti (tra cui svetta un granitico David Hemmings) ed abitanti del luogo.
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