Regia di Julia Ducournau vedi scheda film
Anche con tutta la buona volontà e la predisposizione possibili, non si può che essere impietosi (quanto, del resto, lo è il film nei confronti dello spettatore): “Titane” è un clamoroso fallimento, anti-cinema, anti-estetico, contro-senso, irrimediabilmente sgraziato oltre ogni possibile pudore. Ci si chiede costantemente, durante questa difficile visione, cosa vorrebbe realmente essere il film di Julia Ducournau: una rivendicazione della (poli)sessualità? Un invito all’essere umano/i? Rimane l’interrogativo fino alla fine e oltre, sepolto sotto mire autoreferenziali, vanagloria spocchiosa (quella tendenza così irritante a fare ballare i personaggi), provocazione gratuita e per giunta male assestata. Un film respingente per spavalda volontà e per spericolata (ma male argomentata) presa di posizione.
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