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È andato tutto bene

Regia di François Ozon vedi scheda film

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La recensione su È andato tutto bene

di port cros
6 stelle

74° FESTIVAL DI CANNES – IN CONCORSO

 

Tratto dall'omonimo libro di Emmanuelle Bernheim che vi ha raccontato la sua esperienza personale. Due sorelle sono al capezzale del padre incurabilmente malato, l'ottantacinquenne André (André Dussolier), ed il moribondo chiede ad Emmanuelle (il ritorno di Sophie Marceau!) di aiutarlo a farla finita. Ma in Francia non è legalmente possibile, quindi si rivolgono ad una Associazione Svizzera di Assistenza al Suicidio, gestita da una gentile signora a cui presta il volto Hanna Schygulla.

 

Sophie Marceau, Géraldine Pailhas, André Dussollier

Everything Went Fine (2021): Sophie Marceau, Géraldine Pailhas, André Dussollier

 

L'uomo sta tuttavia ancora abbastanza bene e, sebbene la data del trasferimento a Berna per bere il cocktail fatale sia stata fissata, pensa di rimandarla per assistere ad un ultimo saggio musicale del nipotino: l’appuntamento con la morte deve coordinarsi con altri impegni e ricorrenze, come fosse una pulizia dei denti. Poiché l'uomo non perde la sua buona forma, concedendosi persino un'ultima cena al ristorante, la pellicola non diventa mai la tetra cronaca di un' agonia, ma mantiene e anzi aumenta verso il finale il tono scanzonato della commedia, con l'anziano André che continua a dispensare spiritosaggini fin sull'ambulanza diretta a Berna, dove, per evitare conseguenze legali, alle figlie è consigliato di non salire. 

Con questo registro sereno (a cui rimanda il titolo stesso, quel "è andato tutto bene" pronunciato dalla Schygulla per informare Emmanuelle al telefono), Ozon evita di scadere nel piagnisteo ricattatorio che spesso ammorba le pellicole sulla malattia terminale, tra cui alcune viste proprio qui al Festival negli scorsi giorni (De Son Vivant di Emmanuelle Bercot). Il problema, volendo, è che ci si interroga sull'opportunità di accesso alla “dolce morte” di una persona che non sta soffrendo e sta ancora quasi appieno vivendo.

La pellicola comunque non ha particolari guizzi né di dramma né di commedia né di denuncia, limitandosi ad un esercizio del buon mestiere del suo regista.

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