La recensione su È andato tutto bene

È andato tutto bene (2021): locandina

È andato tutto bene (2021): Sophie Marceau, André Dussollier

È andato tutto bene (2021): Sophie Marceau

È andato tutto bene Francia 2021 la trama: Il film racconta la storia di André Bernheim un uomo di 85 anni che, dopo aver avuto un ictus, viene ricoverato. Sua figlia Emmanuèle scrittrice affermata, appresa la notizia, arriva in ospedale. Quando giunge sul posto, la donna trova il padre malato e quasi paralizzato, immobile sul letto della clinica. L'uomo ha condotto una vita bizzarra , ha sempre dimostrato grande curiosità e una smisurata passione verso la vita. Ma ora André a vedersi così non ce la fa e chiede a sua figlia di aiutarlo ; è deciso, infatti, a porre fine alla sua vita ed alle sue sofferenze per sempre. La donna si ritrova così in una situazione complessa: accettare la richiesta del padre e non vederlo mai più, ma riuscirà a mantenere fede alla promessa fatta al padre? - La recensione: È andato tutto bene (Tout s'est bien passé) è un film scritto e diretto da François Ozon. Tratto dal romanzo di di Emmanuèle Bernheim. Fotografia Hichame Alaouié. Casa di produzione Mandarin Films - distribuito da Diaphana Distribution. Film su di un tema molto delicato ben girato da François Ozon, con attori molto bravi, sia i protagonisti,come anche quelli di contorno, che riescono a rendere la storia speciale, con grande emozione, con i vari passaggi della vita famigliare, i rapporti che si intersecano, tra un padre gravemente malato un grande André Dussollier capace di interpretare il ruolo di Andre’ Bernheim in modo essenziale, poi le due figlie Sophie Marceau che interpreta Emmanuele la scrittrice e Géraldine Pailhas nel ruolo di Pascale l’altra sorella. In brevi ma sostanziosi ruoli Charlotte Rampling nel ruolo di Claude la moglie di Andre’ ed Hanna Schygulla nel ruolo della “Signora svizzera”, recentemente ammirata in un ruolo di donna surreale nel film dell’anno “Povere creature”. Un film che parla del diritto all’eutanasia ed alla scelta di morire con dignità, invece di vivere male ed in modo sofferto. Un film farcito di buoni dialoghi credibili ed emotivamente validi. François Ozon è come un grande direttore d’orchestra, capace di cavare il meglio dai suoi interpreti, un film sul mistero della morte ma che parla di vita ed una sottile analisi sul tempo che ci resta. Un film intriso di malinconia, ma anche da sottile ironia. La storia scorre scorrevole senza cali di tensione e non scade mai nel becero paternalismo. Una pellicola molto elegante, dove tutti i ruoli sono sufficientemente delineati, con alcune scene madri di grande impatto emotivo e catartico. Il regista riesce come pochi a scavare nell’animo umano e nei vari rapporti, con delicatezza. Il film non è triste e fa riflettere, perché non è melodrammatico, anzi spensierato ed il titolo “È andato tutto bene” e molto significativo, sono successe cose, ma la vita va sempre avanti, per chi sopravvive e deve sopportare la perdita in questo caso del padre, ma il ricordo rimane intatto e da pace e calore, il corpo viene sepolto, ma l’anima vola in cielo. Tutto è un passaggio di consegne, ma quello che rimane è quello che siamo stati in grado di lasciare nel nostro percorso terreno. Interpreti e personaggi Sophie Marceau: Emmanuèle Bernheim André Dussollier: André Bernheim Géraldine Pailhas: Pascale Bernheim Charlotte Rampling: Claude De Soria Éric Caravaca: Serge Toubiana Grégory Gadebois: Gèrard Boisrond Hanna Schygulla: signora svizzera Judith Magre: Simone