Regia di Francesco Maselli vedi scheda film
Napoli, 1914. Teodoro è un giovane operaio che in fabbrica conosce Anna, di cui si innamora, e le idee socialiste; lascia il lavoro e si mette a studiare, ma la relazione con Anna finisce e Teodoro si sposta a Taranto con l’amico Marco in cerca di un altro lavoro. Nel frattempo scoppia la guerra mondiale.
Non sono molti i lavori licenziati da Francesco Citto Maselli per la televisione, ma quei rari episodi sono sempre significativi; all’interno di una carriera che ha fatto dell’impegno civile e dei valori di sinistra elementi distintivi, infatti, questo Tre operai ha un ruolo senz’altro degno di nota. Si tratta dell’adattamento dell’omonimo romanzo di Carlo Bernari, da Maselli sceneggiato insieme all’autore e a Enzo Siciliano; un racconto di formazione, di passione e di presa di coscienza di classe nel quale politica, lavoro e amore vanno a braccetto incontro al declino fisiologico di qualsiasi tentativo di concretizzare un’utopia: quella per gli operai di conquistare libertà e mezzi di produzione in parallelo a quella sentimentale del protagonista Teodoro. In tale ruolo esordisce sul set il bravo Stefano Santospago, che vede al suo fianco tra gli altri Nunzia Greco, Imma Piro, Nello Mascia, Mario Santella, Lucio Allocca e Paolo Falace. Alla regia ordinata e puntuale di Maselli vengono applicati alcuni effetti digitali non perfettamente funzionali (siamo nel 1980, d’altronde) che alla lunga, pur non disturbando più di tanto, un po’ distraggono; un’altra nota negativa proviene dalla durata spalmata per esigenze televisive su quattro puntate da un’ora ciascuna: eccessiva. 4,5/10.
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